Quando nell’autunno del 1450 Enea Silvio Piccolomini rientra a Siena per prendere possesso della sua nuova sede episcopale trova ad accoglierlo una città saldamente ancorata, nelle strutture materiali e nella cultura artistica, alla sua identità medievale. Questo quadro doveva mutare decisamente nel corso dei due decenni successivi: un periodo denso di iniziative costruttive e di fermenti culturali, che segna l’avvio di un processo di sostanziale rinnovamento della cultura artistica senese e della struttura materiale della città. Già a partire dai primi anni cinquanta si assiste ad una straordinaria fioritura di iniziative costruttive, sia di iniziativa pubblica che privata. Tale attività subisce poi una notevole accelerazione in seguito all’elezione del Piccolomini al soglio Pontificio, con il nome di Pio II. Gli interventi sono numerosi e hanno una straordinaria incidenza sulla città: si realizza una nuova addizione alla cinta muraria sul fronte orientale, che incluse il convento e la basilica di S. Francesco; il comune vara importanti provvedimenti volti alla cura del decoro urbano e alle condizioni del tessuto edilizio; le numerose imprese avviate nel campo dell’edilizia privata e in quello delle fabbriche ecclesiastiche, inoltre, inaugurano un nuovo corso dell’architettura senese, maggiormente aperto alla influenza delle più avanzate acquisizioni delle cultura contemporanea e alla sperimentazione di più avanzate sintesi con l’eredità della tradizione locale. L’articolo ricostruisce, sul filo delle testimonianze cronacistiche e documentarie, la successione di progetti, realizzazioni e provvedimenti pubblici. Quello che emerge è un quadro di grande vitalità, che al di là delle motivazioni dei singoli interventi sembra rilevare una forte coerenza di fondo. Lo sguardo d’insieme gettato sulla realtà urbana ha consentito di precisare inediti aspetti dell’attività urbanistica e edilizia di questa fertile fase della storia senese, delle sue componenti estetiche e ideologiche, della sua durevole incidenza sulla struttura e sull’immagine della città
Siena: fortificazioni, architettura e decoro urbano / Villa, Guglielmo. - STAMPA. - (2006), pp. 48-59.
Siena: fortificazioni, architettura e decoro urbano
VILLA, Guglielmo
2006
Abstract
Quando nell’autunno del 1450 Enea Silvio Piccolomini rientra a Siena per prendere possesso della sua nuova sede episcopale trova ad accoglierlo una città saldamente ancorata, nelle strutture materiali e nella cultura artistica, alla sua identità medievale. Questo quadro doveva mutare decisamente nel corso dei due decenni successivi: un periodo denso di iniziative costruttive e di fermenti culturali, che segna l’avvio di un processo di sostanziale rinnovamento della cultura artistica senese e della struttura materiale della città. Già a partire dai primi anni cinquanta si assiste ad una straordinaria fioritura di iniziative costruttive, sia di iniziativa pubblica che privata. Tale attività subisce poi una notevole accelerazione in seguito all’elezione del Piccolomini al soglio Pontificio, con il nome di Pio II. Gli interventi sono numerosi e hanno una straordinaria incidenza sulla città: si realizza una nuova addizione alla cinta muraria sul fronte orientale, che incluse il convento e la basilica di S. Francesco; il comune vara importanti provvedimenti volti alla cura del decoro urbano e alle condizioni del tessuto edilizio; le numerose imprese avviate nel campo dell’edilizia privata e in quello delle fabbriche ecclesiastiche, inoltre, inaugurano un nuovo corso dell’architettura senese, maggiormente aperto alla influenza delle più avanzate acquisizioni delle cultura contemporanea e alla sperimentazione di più avanzate sintesi con l’eredità della tradizione locale. L’articolo ricostruisce, sul filo delle testimonianze cronacistiche e documentarie, la successione di progetti, realizzazioni e provvedimenti pubblici. Quello che emerge è un quadro di grande vitalità, che al di là delle motivazioni dei singoli interventi sembra rilevare una forte coerenza di fondo. Lo sguardo d’insieme gettato sulla realtà urbana ha consentito di precisare inediti aspetti dell’attività urbanistica e edilizia di questa fertile fase della storia senese, delle sue componenti estetiche e ideologiche, della sua durevole incidenza sulla struttura e sull’immagine della cittàI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.