Il volume raccoglie la più importante documentazione inedita sinora disponibile sui rapporti tra l’Italia e l’Unione Sovietica negli anni della perestrojka di Michail Gorbačëv, rinvenuta nell’archivio di Giulio Andreotti. Andreotti fu un protagonista di quella stagione diplomatica e politica, prima come ministro degli Esteri, poi come presidente del Consiglio dei Ministri. I resoconti degli incontri bilaterali, le corrispondenze diplomatiche, lo scambio epistolare tra i due politici e le note dello stesso Andreotti gettano luce sulle principali questioni internazionali del tempo. Emerge con chiarezza una specifica e tempestiva attenzione rivolta da Andreotti verso il tentativo riformatore di Gorbačēv e verso la costruzione di un ordine bipolare cooperativo, culminante nella visita in Italia del leader sovietico subito dopo la caduta del Muro di Berlino e rimasta costante anche nel biennio della crisi terminale dell’Urss. Il ruolo dell’Italia risulta così tutt’altro che secondario nel più generale contesto della politica occidentale alla fine della guerra fredda.
ANDREOTTI e GORBAČËV. LETTERE E DOCUMENTI 1985-1991 / Bucarelli, Massimo; Pons, Silvio. - (2021), pp. 3-380.
ANDREOTTI e GORBAČËV. LETTERE E DOCUMENTI 1985-1991
Massimo Bucarelli;
2021
Abstract
Il volume raccoglie la più importante documentazione inedita sinora disponibile sui rapporti tra l’Italia e l’Unione Sovietica negli anni della perestrojka di Michail Gorbačëv, rinvenuta nell’archivio di Giulio Andreotti. Andreotti fu un protagonista di quella stagione diplomatica e politica, prima come ministro degli Esteri, poi come presidente del Consiglio dei Ministri. I resoconti degli incontri bilaterali, le corrispondenze diplomatiche, lo scambio epistolare tra i due politici e le note dello stesso Andreotti gettano luce sulle principali questioni internazionali del tempo. Emerge con chiarezza una specifica e tempestiva attenzione rivolta da Andreotti verso il tentativo riformatore di Gorbačēv e verso la costruzione di un ordine bipolare cooperativo, culminante nella visita in Italia del leader sovietico subito dopo la caduta del Muro di Berlino e rimasta costante anche nel biennio della crisi terminale dell’Urss. Il ruolo dell’Italia risulta così tutt’altro che secondario nel più generale contesto della politica occidentale alla fine della guerra fredda.File | Dimensione | Formato | |
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