The essay, starting from the notion of "expanded art", dwells on Giorgio Cesarano's cinematographic poem "Ghigo wants to make a film": an absolutely peculiar case of cine-poetic construction, at the end of the '60s (in the climate of '68 and in the spirit of "direct cinema", animated by an idea of filmic poetry), in a deeply antagonistic perspective.
Il contributo, a partire dalla nozione di "arte espansa", si sofferma sul poemetto cinematografico di Giorgio Cesarano "Ghigo vuole fare un film": un caso affatto peculiare di costruzione cine-poetica, alla fine degli anni '60 (nel clima del '68 e nello spirito del "cinema diretto"), animato da un'idea di poesia filmica, in una prospettiva profondamente antagonistica.
«Visione del visibile» e «debito della lingua» nel cinema verbale di Giorgio Cesarano. Intorno a "Ghigo vuole fare un film" / Pomilio, Tommaso. - (2021), pp. 425-439. - BIBLIOTECA DI SINESTESIE.
«Visione del visibile» e «debito della lingua» nel cinema verbale di Giorgio Cesarano. Intorno a "Ghigo vuole fare un film"
Tommaso Pomilio
2021
Abstract
The essay, starting from the notion of "expanded art", dwells on Giorgio Cesarano's cinematographic poem "Ghigo wants to make a film": an absolutely peculiar case of cine-poetic construction, at the end of the '60s (in the climate of '68 and in the spirit of "direct cinema", animated by an idea of filmic poetry), in a deeply antagonistic perspective.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Pomilio_Visione-del-visibile_2021.pdf.pdf
solo gestori archivio
Note: Pomilio_Visione-del-visibile_2021.pdf
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Creative commons
Dimensione
194.05 kB
Formato
Adobe PDF
|
194.05 kB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.