I pavimenti delle chiese romane tra innovazione e tradizione rinnovata

Nell’ambito di una ricerca sugli interventi condotti nel corso dell’Ottocento su alcuni edifici di culto romani, il saggio in esame, partendo dallo spoglio sistematico dei periodici specializzati e dall’analisi dei documenti d’archivio, prende in esame, più specificatamente, il tema della ripavimentazione di aule antiche. Fenomeno spesso legato al riutilizzo di materiale preesistente all’interno di una nuova configurazione e che vede, negli anni centrali dell’Ottocento, un momento di particolare diffusione. Nel più generale programma di “restaurazione”, “rinnovazione” ed “adornamento” promosso da Pio IX, il disegno dei nuovi pavimenti occupa infatti un ruolo non secondario, contribuendo a mantenere il necessario legame fra questi e la nuova decorazione interna. Nel complesso dei circa ottanta casi di restauro o di rifacimento totale, testimoniati dalle fonti, vengono in particolare presi in considerazione i lavori condotti a Santa Maria in Trastevere, a Sant’Ivo dei Bretoni, a Santa Costanza, in Sant’Agostino, in San Rocco e a San Carlo ai Catinari.