La riflessione ecologica sull’Antropocene ha negli ultimi anni portato alla revisione dei paradigmi di pensiero con cui interpretiamo il mondo. In tale contesto, la letteratura contribuisce al cambiamento ontologico in atto proliferando con la rappresentazione di nuove forme identitarie agenti all’interno dei romanzi. Concentrando l’attenzione sull’area di produzione letteraria dell’Italia contemporanea, l’articolo considera la maniera in cui la scrittrice Laura Pugno, attraverso i personaggi di Mia e di Sadako in Sirene (2006), della ragazza-volpe e di Nord ne La caccia (2012), di Nina e Dasha ne La ragazza selvaggia (2016), costruisce soggetti a metà tra l’uomo e l’animale, postumani, ibridi, doppi e metamorfici attraverso cui scardina le opposizioni concettuali di natura e cultura, umano e non umano, uomo e animale, tipiche del pensiero dualistico e antropocentrico di matrice cartesiana. Specifica attenzione verrà posta al tema del linguaggio, discrimine filosofico della differenza tra specie sapiens e altre specie e su cui si basano i rapporti di sopraffazione dell’uomo sull’Altro: i personaggi ibridi agenti nei romanzi di Pugno si svincolano dall’uso di una lingua impositiva per instaurare una comunicazione che trascende l’umano, facendo riferimento a quella esperienziale e percettiva tipica dell’animale. In tal modo, si dimostra come la narrativa di Pugno trovi accordo con la più recente riflessione filosofica ed ecologica ruotante attorno al tema dell’Antropocene, rappresentata da pensatori come Bruno Latour e Donna J. Haraway, e permetta l’applicazione di una metodologia d’indagine ecocritica che mostra la validità dei presupposti filosofici materialistici e postumani. Bibliografia selettiva Braidotti Rosi, Il postumano. La vita oltre l’individuo, oltre la specie, oltre la morte (2013), traduzione di Angela Balzano, DeriveApprodi, Roma 2014. Derrida Jacques, L’animal que donc je suis, Galilée, Parigi 2006 Haraway Donna J., Staying with the trouble: Making kin in the Chthulucene, Duke University Press, Durham 2016. Material ecocriticism, a cura di Serenella Iovino e Serpil Oppermann, Indiana University Press, Bloomington e Indianapolis, 2014. Pugno Laura, La caccia, Ponte alle grazie, Milano 2012. Pugno Laura, La ragazza selvaggia, Marsilio, Venezia 2016. Pugno Laura, Sirene, Marsilio, Venezia 2006. Pugno Laura, In territorio selvaggio: corpo, romanzo, comunità, Nottetempo, Milano 2018.

Soggetti non umani nell'opera di Laura Pugno. Non-human subjects in Laura Pugno's works / Elia, Annamaria. - (2022). (Intervento presentato al convegno 53rd Annual Convention of the Northeast Modern Language Association - Panel: "Italy and post-anthropocentric studies. Nonhumanity in Italian Literature (1900-today)" tenutosi a Baltimore; USA / Virtual).

Soggetti non umani nell'opera di Laura Pugno. Non-human subjects in Laura Pugno's works

Annamaria Elia
Writing – Original Draft Preparation
2022

Abstract

La riflessione ecologica sull’Antropocene ha negli ultimi anni portato alla revisione dei paradigmi di pensiero con cui interpretiamo il mondo. In tale contesto, la letteratura contribuisce al cambiamento ontologico in atto proliferando con la rappresentazione di nuove forme identitarie agenti all’interno dei romanzi. Concentrando l’attenzione sull’area di produzione letteraria dell’Italia contemporanea, l’articolo considera la maniera in cui la scrittrice Laura Pugno, attraverso i personaggi di Mia e di Sadako in Sirene (2006), della ragazza-volpe e di Nord ne La caccia (2012), di Nina e Dasha ne La ragazza selvaggia (2016), costruisce soggetti a metà tra l’uomo e l’animale, postumani, ibridi, doppi e metamorfici attraverso cui scardina le opposizioni concettuali di natura e cultura, umano e non umano, uomo e animale, tipiche del pensiero dualistico e antropocentrico di matrice cartesiana. Specifica attenzione verrà posta al tema del linguaggio, discrimine filosofico della differenza tra specie sapiens e altre specie e su cui si basano i rapporti di sopraffazione dell’uomo sull’Altro: i personaggi ibridi agenti nei romanzi di Pugno si svincolano dall’uso di una lingua impositiva per instaurare una comunicazione che trascende l’umano, facendo riferimento a quella esperienziale e percettiva tipica dell’animale. In tal modo, si dimostra come la narrativa di Pugno trovi accordo con la più recente riflessione filosofica ed ecologica ruotante attorno al tema dell’Antropocene, rappresentata da pensatori come Bruno Latour e Donna J. Haraway, e permetta l’applicazione di una metodologia d’indagine ecocritica che mostra la validità dei presupposti filosofici materialistici e postumani. Bibliografia selettiva Braidotti Rosi, Il postumano. La vita oltre l’individuo, oltre la specie, oltre la morte (2013), traduzione di Angela Balzano, DeriveApprodi, Roma 2014. Derrida Jacques, L’animal que donc je suis, Galilée, Parigi 2006 Haraway Donna J., Staying with the trouble: Making kin in the Chthulucene, Duke University Press, Durham 2016. Material ecocriticism, a cura di Serenella Iovino e Serpil Oppermann, Indiana University Press, Bloomington e Indianapolis, 2014. Pugno Laura, La caccia, Ponte alle grazie, Milano 2012. Pugno Laura, La ragazza selvaggia, Marsilio, Venezia 2016. Pugno Laura, Sirene, Marsilio, Venezia 2006. Pugno Laura, In territorio selvaggio: corpo, romanzo, comunità, Nottetempo, Milano 2018.
2022
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1619426
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