Quest’intervento mira ad illustrare l’elasticità comunicativa dell’archetipo dell’uovo cosmico, un mito declinabile secondo contesti cosmogonici molto diversi – dalla fisica moderna alla psicoanalisi di matrice junghiana. L’obiettivo ultimo sarà allora quello di dimostrare l’esistenza di un unico linguaggio cosmologico e interdisciplinare, documentando la persistenza di modelli argomentativi in grado di attraversare dimensioni e ottiche differenti nell’arco di millenni. Il presupposto teorico di quanto si afferma verrà ricavato da una breve lettura della prefazione a Eureka di Edgar Allan Poe, nella quale l’autore sottolinea l’intima relazione fra «Verità» e «Bellezza» – diremmo noi, fra scienza e finzione. L’opera in questione ci viene presentata non tanto in qualità di trattato scientifico da ammirare perché assolutamente accurato, bensì come una dimostrazione della portata estetica che è possibile rintracciare anche nella dimensione più razionale della scienza. Da questo importante insegnamento propedeutico ci muoveremo così a riassumere i caratteri principali dell’archetipo dell’uovo cosmico, a partire dagli esempi più eloquenti che la mitologia comparata ci fornisce – l’Orfismo, la Chāndogya Upaniṣad, la tradizione taoista, etc. Tramite il collegamento intermedio offertoci dalle cosmologie di natura prettamente estetico-poetica – Hildegarde di Bingen, Blake, Yeats, lo stesso Poe – ci sposteremo così nel campo della fisica moderna, analizzando il riuso dell’archetipo del quale è artefice Georges Lemaître in merito alla teoria del Big Bang. Dopo aver discusso il ruolo di questo fecondo archetipo in nascite, per così dire, “esterne”, proseguiremo nell’indagine di cosmogonie di natura “interna”: come dimostrato da importanti studi di Jung e Marie-Louise von Franz, l’uovo cosmico è un’immagine psichica molto presente nei processi di individuazione e di nascita/rinascita della coscienza. A conclusione dell’intervento esamineremo l’utilizzo dell’archetipo dell’uovo cosmico ad opera di Doris Lessing nel suo The Memoirs of a Survivor, nell’ottica di una rielaborazione estetico-narrativa delle teorie junghiane.

Cosmic Egg archetype between myth, physics, psychoanalysis and literature / Baratta, Aldo. - (2021). (Intervento presentato al convegno Narrations of Origins in World Cultures and the Arts tenutosi a Turin, Italy).

Cosmic Egg archetype between myth, physics, psychoanalysis and literature

Aldo Baratta
2021

Abstract

Quest’intervento mira ad illustrare l’elasticità comunicativa dell’archetipo dell’uovo cosmico, un mito declinabile secondo contesti cosmogonici molto diversi – dalla fisica moderna alla psicoanalisi di matrice junghiana. L’obiettivo ultimo sarà allora quello di dimostrare l’esistenza di un unico linguaggio cosmologico e interdisciplinare, documentando la persistenza di modelli argomentativi in grado di attraversare dimensioni e ottiche differenti nell’arco di millenni. Il presupposto teorico di quanto si afferma verrà ricavato da una breve lettura della prefazione a Eureka di Edgar Allan Poe, nella quale l’autore sottolinea l’intima relazione fra «Verità» e «Bellezza» – diremmo noi, fra scienza e finzione. L’opera in questione ci viene presentata non tanto in qualità di trattato scientifico da ammirare perché assolutamente accurato, bensì come una dimostrazione della portata estetica che è possibile rintracciare anche nella dimensione più razionale della scienza. Da questo importante insegnamento propedeutico ci muoveremo così a riassumere i caratteri principali dell’archetipo dell’uovo cosmico, a partire dagli esempi più eloquenti che la mitologia comparata ci fornisce – l’Orfismo, la Chāndogya Upaniṣad, la tradizione taoista, etc. Tramite il collegamento intermedio offertoci dalle cosmologie di natura prettamente estetico-poetica – Hildegarde di Bingen, Blake, Yeats, lo stesso Poe – ci sposteremo così nel campo della fisica moderna, analizzando il riuso dell’archetipo del quale è artefice Georges Lemaître in merito alla teoria del Big Bang. Dopo aver discusso il ruolo di questo fecondo archetipo in nascite, per così dire, “esterne”, proseguiremo nell’indagine di cosmogonie di natura “interna”: come dimostrato da importanti studi di Jung e Marie-Louise von Franz, l’uovo cosmico è un’immagine psichica molto presente nei processi di individuazione e di nascita/rinascita della coscienza. A conclusione dell’intervento esamineremo l’utilizzo dell’archetipo dell’uovo cosmico ad opera di Doris Lessing nel suo The Memoirs of a Survivor, nell’ottica di una rielaborazione estetico-narrativa delle teorie junghiane.
2021
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1618458
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