Secondo l’inflazionata formula di Lyotard, durante la seconda metà del Novecento abbiamo assistito alla fine delle cosiddette grands récits, al crollo delle coordinate epistemiche che regolavano il nostro approccio alla realtà conoscitiva. Tra le verità dimostratesi fallaci emerge il determinismo crono- causale figlio della fisica newtoniana. La meccanica quantistica ha proceduto sin dai suoi primi vagiti a spazzar via la certezza di una successione temporale stabile e di conseguenza di una dimensione empirica perfettamente intelligibile: a detta del celebre principio di indeterminazione di Heisenberg, è impossibile conoscere la posizione e il momento (o velocità) di una particella; le due principali categorie ontologiche offerte dalla fisica meccanica, lo spazio e il tempo, retrocedono di fronte alla vertigine del probabilismo quantistico. Ciò ha esercitato un’influenza anche sul fenomeno narrativo, dal momento che – come ampiamente documentato dai recenti studi di scienze neurocognitive e di neuronarratologia – la temporalità e la narrazione sono entità intimamente connesse. Daniele Del Giudice è conscio di ciò, e ha predetto la rivoluzione conoscitiva che dai laboratori del CERN era destinata a capovolgere le convinzioni fisiche e percettive: la sua opera assurge a vademecum epistemico e vero e proprio manuale di sopravvivenza per l’inedita realtà quantistica. Questo contributo intende indagare attraverso una lettura ravvicinata la sintassi temporale dei suoi testi principali: l’utilizzo costante – e straniante – del passato prossimo e del futuro anteriore imita il movimento delle particelle subatomiche che non possono esistere nel presente ma soltanto in un’eterna fluttuazione tra passato e futuro. L’utilizzo dei suddetti tempi verbali – anomali rispetto alla norma – può sia offrire spunti interessanti per la neuronarratologia che testimoniare quanto sia necessaria una maggiore convergenza interdisciplinare tra ambito umanistico e scientifico.

La temporalità quantistica di Daniele Del Giudice / Baratta, Aldo. - (2021). (Intervento presentato al convegno Seminario permanente di Narratologia ‘Tempora tenutosi a Milan, Italy).

La temporalità quantistica di Daniele Del Giudice

Aldo Baratta
2021

Abstract

Secondo l’inflazionata formula di Lyotard, durante la seconda metà del Novecento abbiamo assistito alla fine delle cosiddette grands récits, al crollo delle coordinate epistemiche che regolavano il nostro approccio alla realtà conoscitiva. Tra le verità dimostratesi fallaci emerge il determinismo crono- causale figlio della fisica newtoniana. La meccanica quantistica ha proceduto sin dai suoi primi vagiti a spazzar via la certezza di una successione temporale stabile e di conseguenza di una dimensione empirica perfettamente intelligibile: a detta del celebre principio di indeterminazione di Heisenberg, è impossibile conoscere la posizione e il momento (o velocità) di una particella; le due principali categorie ontologiche offerte dalla fisica meccanica, lo spazio e il tempo, retrocedono di fronte alla vertigine del probabilismo quantistico. Ciò ha esercitato un’influenza anche sul fenomeno narrativo, dal momento che – come ampiamente documentato dai recenti studi di scienze neurocognitive e di neuronarratologia – la temporalità e la narrazione sono entità intimamente connesse. Daniele Del Giudice è conscio di ciò, e ha predetto la rivoluzione conoscitiva che dai laboratori del CERN era destinata a capovolgere le convinzioni fisiche e percettive: la sua opera assurge a vademecum epistemico e vero e proprio manuale di sopravvivenza per l’inedita realtà quantistica. Questo contributo intende indagare attraverso una lettura ravvicinata la sintassi temporale dei suoi testi principali: l’utilizzo costante – e straniante – del passato prossimo e del futuro anteriore imita il movimento delle particelle subatomiche che non possono esistere nel presente ma soltanto in un’eterna fluttuazione tra passato e futuro. L’utilizzo dei suddetti tempi verbali – anomali rispetto alla norma – può sia offrire spunti interessanti per la neuronarratologia che testimoniare quanto sia necessaria una maggiore convergenza interdisciplinare tra ambito umanistico e scientifico.
2021
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1618456
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact