Già nella etimologia del nome della città, derivato dal greco drepanon, ovvero falce, è descritta la configurazione morfologica di questo lembo di territorio, stretto e lungo tratto di costa lagunare costellato da isole e isolotti di piccole dimensioni, collegati da bassi fondali, scogli e lingue di terra. Posizione strategica come avamposto militare di osservazione e difesa, ora insieme straordinario di punti focali che emergono sul paesaggio orizzontale delle saline, delle specchiature d’acqua interne, delle banchine, del mare. Il contesto ha subito nel tempo diverse modificazioni come avviene spesso lungo le coste urbanizzate e infrastrutturate, soprattutto in presenza di attività portuali, turistiche o legate allo scambio di merci. L’arcipelago dei luoghi che formano il centro storico di Trapani è rappresentato da un insieme discreto di punti notevoli fra loro relazionati sia visivamente che fisicamente. Possono avere caratteristiche morfologiche simili anche se ciascuna entità (o isola) mantiene intatti i suoi caratteri. Difficile ricondurle a un ‘masterplan’ come strumento ordinatore unico, mentre risulta più efficace lavorare sul potenziamento e valorizzazione di ciascuna unità e sulla qualità degli spazi e percorsi di relazione. La suddivisione in quattro ambiti dell’area complessiva di progetto suggerisce questa interpretazione; l’esperienza percettiva ed emotiva del luogo lo conferma. Il raccordo fra i quattro ambiti avviene dunque attraverso una trama di percorsi di bordo o di attraversamento, ripensati per una mobilità lenta, sia che si tratti di mobilità carrabile che ciclopedonale. Sono percorsi in parte esistenti, frammentari, a volte interrotti, con diverso ruolo e diversa condizione di manutenzione, altri sono assi urbani consolidati. Una delle prime azioni di progetto consisterà dunque nell’individuare questo campo d’azione, una sorta di ‘fil rouge’ che si espande nei quattro ambiti e che li raccorda in maniera integrata e riconoscibile. A questo scopo si prevede anche l’attraversamento a mare con pontili galleggianti e passaggio su barriera frangiflutti fra il Lazzaretto e l’isola della Colombaia. Questo circuito connetterà i quattro ambiti di progetto e le funzioni che ivi si svolgono: dalla stazione marittima al nuovo mercato del pesce, dalla piazza ex scalo d’alaggio al grande piazzale prospiciente l’ex Lazzaretto rilevando e potenziando tutte le funzioni che qui si svolgono e avviandone di nuove.

Riqualificazione del waterfront storico di Trapani e integrazione degli spazi dedicati ai passeggeri e alle funzioni urbano-portuali con la vita della città / Partners, Peluffo&; Faraco, Domenico; S. p. A., Gianluca Peluffo con Technital; Valle, 3. 0.; Antonini, Marco; Corte, Vito; Andriani, Carmen. - (2021).

Riqualificazione del waterfront storico di Trapani e integrazione degli spazi dedicati ai passeggeri e alle funzioni urbano-portuali con la vita della città

Domenico Faraco;
2021

Abstract

Già nella etimologia del nome della città, derivato dal greco drepanon, ovvero falce, è descritta la configurazione morfologica di questo lembo di territorio, stretto e lungo tratto di costa lagunare costellato da isole e isolotti di piccole dimensioni, collegati da bassi fondali, scogli e lingue di terra. Posizione strategica come avamposto militare di osservazione e difesa, ora insieme straordinario di punti focali che emergono sul paesaggio orizzontale delle saline, delle specchiature d’acqua interne, delle banchine, del mare. Il contesto ha subito nel tempo diverse modificazioni come avviene spesso lungo le coste urbanizzate e infrastrutturate, soprattutto in presenza di attività portuali, turistiche o legate allo scambio di merci. L’arcipelago dei luoghi che formano il centro storico di Trapani è rappresentato da un insieme discreto di punti notevoli fra loro relazionati sia visivamente che fisicamente. Possono avere caratteristiche morfologiche simili anche se ciascuna entità (o isola) mantiene intatti i suoi caratteri. Difficile ricondurle a un ‘masterplan’ come strumento ordinatore unico, mentre risulta più efficace lavorare sul potenziamento e valorizzazione di ciascuna unità e sulla qualità degli spazi e percorsi di relazione. La suddivisione in quattro ambiti dell’area complessiva di progetto suggerisce questa interpretazione; l’esperienza percettiva ed emotiva del luogo lo conferma. Il raccordo fra i quattro ambiti avviene dunque attraverso una trama di percorsi di bordo o di attraversamento, ripensati per una mobilità lenta, sia che si tratti di mobilità carrabile che ciclopedonale. Sono percorsi in parte esistenti, frammentari, a volte interrotti, con diverso ruolo e diversa condizione di manutenzione, altri sono assi urbani consolidati. Una delle prime azioni di progetto consisterà dunque nell’individuare questo campo d’azione, una sorta di ‘fil rouge’ che si espande nei quattro ambiti e che li raccorda in maniera integrata e riconoscibile. A questo scopo si prevede anche l’attraversamento a mare con pontili galleggianti e passaggio su barriera frangiflutti fra il Lazzaretto e l’isola della Colombaia. Questo circuito connetterà i quattro ambiti di progetto e le funzioni che ivi si svolgono: dalla stazione marittima al nuovo mercato del pesce, dalla piazza ex scalo d’alaggio al grande piazzale prospiciente l’ex Lazzaretto rilevando e potenziando tutte le funzioni che qui si svolgono e avviandone di nuove.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1618133
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