Contrariamente alla percezione comune, la percentuale di perso-ne che migrano a livello internazionale sul totale della popola-zione mondiale è bassa. Secondo i dati della Divisione della Po-polazione delle Nazioni Unite (United Nations 2019), lo stock di immigrati a livello internazionale nel 1990 corrispondeva al 2,9% della popolazione mondiale, 153 milioni di persone. Tale percen-tuale è incrementata negli ultimi decenni raggiungendo il 3,2% della popolazione mondiale nel 2010, corrispondente a 220 mi-lioni di milioni di persone. Secondo le ultime stime del 2019, lo stock di immigrati a livello internazionale rappresenta il 3,6% della popolazione mondiale, circa 280 milioni di persone. Nono-stante sia la percentuale più alta mai registrata, è ancora un fe-nomeno che coinvolge un numero di persone relativamente esi-guo, in particolare quando ci riferiamo ai dati mondiali aggregati perché la maggior parte delle persone continua a vivere nel pro-prio paese d'origine. Analizzando i dati disaggregati, che in que-sto caso sono le percentuali di migranti internazionali nel 2020 a livello regionale, è possibile notare che la regione con il più alto stock di migranti internazionali è l’Oceania (29,9%), seguita da Europa e Nord America (13%) e Africa settentrionale e Asia oc-cidentale (9,5%). È stato rilevato che il tasso di crescita dello stock di migranti è più alto nelle regioni avanzate perché gene-ralmente, la maggior parte dei migranti internazionali, sia che essi siano migranti altamente qualificati o poco qualificati, si tra-sferiscono in un paese con un livello di reddito più alto rispetto al paese d'origine con l'aspirazione di migliorare il loro standard di vita. La migrazione internazionale ha posto e pone tuttora una serie di problemi ai demografi (e non solo) poiché la sua misura è com-plessa, perché le fonti per misurarla non sono molto affidabili e infine perché si riscontra molto spesso una notevole discrepanza tra le fonti a livello internazionale. La migrazione internazionale ha inoltre molteplici cause e conseguenze che non sono facilmen-te riconducibili ad una sola disciplina, né ad una sola teoria esplicativa. Da ultimo la migrazione internazionale è fonte di grandi dibattiti a livello politico e mediatico. Obiettivo di questo capitolo è presentare brevemente il legame tra migrazioni e sviluppo sostenibile nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Migrazioni e sviluppo sostenibile / Ambrosetti, Elena. - (2022), pp. 79-88.
Migrazioni e sviluppo sostenibile
Elena Ambrosetti
2022
Abstract
Contrariamente alla percezione comune, la percentuale di perso-ne che migrano a livello internazionale sul totale della popola-zione mondiale è bassa. Secondo i dati della Divisione della Po-polazione delle Nazioni Unite (United Nations 2019), lo stock di immigrati a livello internazionale nel 1990 corrispondeva al 2,9% della popolazione mondiale, 153 milioni di persone. Tale percen-tuale è incrementata negli ultimi decenni raggiungendo il 3,2% della popolazione mondiale nel 2010, corrispondente a 220 mi-lioni di milioni di persone. Secondo le ultime stime del 2019, lo stock di immigrati a livello internazionale rappresenta il 3,6% della popolazione mondiale, circa 280 milioni di persone. Nono-stante sia la percentuale più alta mai registrata, è ancora un fe-nomeno che coinvolge un numero di persone relativamente esi-guo, in particolare quando ci riferiamo ai dati mondiali aggregati perché la maggior parte delle persone continua a vivere nel pro-prio paese d'origine. Analizzando i dati disaggregati, che in que-sto caso sono le percentuali di migranti internazionali nel 2020 a livello regionale, è possibile notare che la regione con il più alto stock di migranti internazionali è l’Oceania (29,9%), seguita da Europa e Nord America (13%) e Africa settentrionale e Asia oc-cidentale (9,5%). È stato rilevato che il tasso di crescita dello stock di migranti è più alto nelle regioni avanzate perché gene-ralmente, la maggior parte dei migranti internazionali, sia che essi siano migranti altamente qualificati o poco qualificati, si tra-sferiscono in un paese con un livello di reddito più alto rispetto al paese d'origine con l'aspirazione di migliorare il loro standard di vita. La migrazione internazionale ha posto e pone tuttora una serie di problemi ai demografi (e non solo) poiché la sua misura è com-plessa, perché le fonti per misurarla non sono molto affidabili e infine perché si riscontra molto spesso una notevole discrepanza tra le fonti a livello internazionale. La migrazione internazionale ha inoltre molteplici cause e conseguenze che non sono facilmen-te riconducibili ad una sola disciplina, né ad una sola teoria esplicativa. Da ultimo la migrazione internazionale è fonte di grandi dibattiti a livello politico e mediatico. Obiettivo di questo capitolo è presentare brevemente il legame tra migrazioni e sviluppo sostenibile nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.File | Dimensione | Formato | |
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