La chiesa ad oggi si presenta senza coperture: per il terremoto sono crollati il tetto, la volta a botte della navata, i muri del claristorio, parte della facciata e il campanile. L’intervento prevede l’ancoraggio alle murature superstiti riconsolidate di una struttura in legno lamellare composta da capriate controventate a cui si agganciano il tetto, i nuovi pannelli del claristorio, e una sottostruttura composta da archi in legno che vanno a ricreare l’invaso spaziale prodotto dalla vecchia volta a botte, ma lasciano passare la luce e intravedere la struttura oltre gli archi. Le nuove pareti del claristorio sono pensate in pannelli lignei all’interno e lamine longitudinali di zinco-titanio all’esterno. Le aperture verticali sono poste in corrispondenza delle vecchie lesene. La facciata della chiesa deve essere ricostruita e reintegrata cromaticamente in modo che sia distinguibile l’intervento. Il campanile è stato progettato con una struttura in legno alta come l’originale, impernata nella muratura residua. Possiede la stessa finitura del claristorio, ad eccezione della sommità che è interamente realizzata in rete metallica, riproducendo la forma originale. Questo intervento si presenta come un layer che si sovrappone e coesiste ai resti della chiesa, dichiarandosi come altro e andando a ricostituire la fruibilità e l’originale geometria degli spazi.

Restauro della chiesa di san Giovanni Battista - Disvetro di Cavezzo (Mo) / Srl, Arcotech; Arl, Tecne; Srl, Enser; Srl, Dam; Musmeci, Marco; Jatta, Fabiola; Leogrande, Davide. - (2020).

Restauro della chiesa di san Giovanni Battista - Disvetro di Cavezzo (Mo)

Davide Leogrande
2020

Abstract

La chiesa ad oggi si presenta senza coperture: per il terremoto sono crollati il tetto, la volta a botte della navata, i muri del claristorio, parte della facciata e il campanile. L’intervento prevede l’ancoraggio alle murature superstiti riconsolidate di una struttura in legno lamellare composta da capriate controventate a cui si agganciano il tetto, i nuovi pannelli del claristorio, e una sottostruttura composta da archi in legno che vanno a ricreare l’invaso spaziale prodotto dalla vecchia volta a botte, ma lasciano passare la luce e intravedere la struttura oltre gli archi. Le nuove pareti del claristorio sono pensate in pannelli lignei all’interno e lamine longitudinali di zinco-titanio all’esterno. Le aperture verticali sono poste in corrispondenza delle vecchie lesene. La facciata della chiesa deve essere ricostruita e reintegrata cromaticamente in modo che sia distinguibile l’intervento. Il campanile è stato progettato con una struttura in legno alta come l’originale, impernata nella muratura residua. Possiede la stessa finitura del claristorio, ad eccezione della sommità che è interamente realizzata in rete metallica, riproducendo la forma originale. Questo intervento si presenta come un layer che si sovrappone e coesiste ai resti della chiesa, dichiarandosi come altro e andando a ricostituire la fruibilità e l’originale geometria degli spazi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1615717
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