The chapter describes the main results of the focus groups as part of a research conducted by the Department of Sociology and Communication from the Sapienza University of Rome. The issue concerns the depth perception of the war in Iraq of the children through the filter of the news, especially of the TV. After the war in Iraq, did change the cultural consumptions of children? What are the main topics of conversation among children and with adults? And yet, after the days of the war, did they look at the reality with different eyes? The second phase of the research, "Children Mediawar", managed in the post-war, investigates the reactions, attitudes and behaviours of children in front of media. The used technique was the focus groups, a qualitative technique, which allowed the recovery of the contextual dimension of the survey, investigating not only what children have seen or heard, but also because, with whom and how they enjoyed the media. Through the dialogue and the discussion, we have tried to go beyond the surface of everyday life and to understand how the media could affect, through their styles of narration, the processes of reconstruction of the war in the children imagination, but also as the same child audience could react to stimuli of media through processes of interpretation. The dynamics of the relationship in the micro-contexts of socialization affect the perception of reality and the media consumption of children. The degree of knowledge or the psychological characteristics and the family income inevitably allow the customization of the relationship with the media, but also the communicative exchanges, during and after the media use, become significant, such as those among comrades in the hour of snack or those in family

il capitolo descrive i risultati dei focus group nell'ambito di una ricerca realizzata dal Dipartimento di Sociologia e Comunicazione della Sapienza Università di Roma. Il tema approfondito concerne la percezione dei minori dei fenomeni bellici in Iraq attraverso il filtro rappresentativo dei canali informativi, specialmente quelli della tv. Dopo la guerra in Iraq, le abitudini fruitive dei bambini sono cambiate? Di cosa parlano i più piccoli fra loro e con i grandi? E ancora, dopo i giorni del conflitto guardano la realtà con occhi diversi? La seconda fase della ricerca “Children Mediawar” realizzata nel periodo post bellico, partendo dai risultati del questionario, dei temi e dei disegni svolti in classe durante il conflitto ha voluto indagare le reazioni, gli atteggiamenti e i comportamenti dei bambini davanti ai media. Lo strumento di indagine utilizzato è stato il focus group, una tecnica come già detto anticipatamente qualitativa, che ha consentito di recuperare la dimensione contestuale dell’indagine approfondendo non soltanto cosa i bambini hanno visto o sentito, ma anche perché, con chi e come hanno fruito dei media. Attraverso il dialogo e il confronto si è cercato di andare oltre la superficie della quotidianità e di comprendere come i media potessero incidere, attraverso i loro stili di narrazione, sui processi di ricostruzione della guerra nell’immaginario dei più piccoli, ma anche come lo stesso pubblico infantile potesse reagire agli stimoli mediali attraverso processi di interpretazione. Il clima e le dinamiche di relazione nei microcontesti di socializzazione incidono sulla percezione della realtà mediale e sullo stile di fruizione dei più piccoli. Il grado di conoscenza, o le caratteristiche psicologiche ed il reddito familiare inevitabilmente consentono la personalizzazione del rapporto con i media; tuttavia assumono rilevanza anche gli scambi interpersonali e comunicativi durante e dopo la fruizione, come ad esempio quelli fra compagni nell’ora della merenda o quelli in famiglia quando si è a tavola.

Dopo l’Iraq. I bambini ne parlano / Cortoni, Ida. - STAMPA. - (2005), pp. 227-247.

Dopo l’Iraq. I bambini ne parlano

CORTONI, IDA
2005

Abstract

The chapter describes the main results of the focus groups as part of a research conducted by the Department of Sociology and Communication from the Sapienza University of Rome. The issue concerns the depth perception of the war in Iraq of the children through the filter of the news, especially of the TV. After the war in Iraq, did change the cultural consumptions of children? What are the main topics of conversation among children and with adults? And yet, after the days of the war, did they look at the reality with different eyes? The second phase of the research, "Children Mediawar", managed in the post-war, investigates the reactions, attitudes and behaviours of children in front of media. The used technique was the focus groups, a qualitative technique, which allowed the recovery of the contextual dimension of the survey, investigating not only what children have seen or heard, but also because, with whom and how they enjoyed the media. Through the dialogue and the discussion, we have tried to go beyond the surface of everyday life and to understand how the media could affect, through their styles of narration, the processes of reconstruction of the war in the children imagination, but also as the same child audience could react to stimuli of media through processes of interpretation. The dynamics of the relationship in the micro-contexts of socialization affect the perception of reality and the media consumption of children. The degree of knowledge or the psychological characteristics and the family income inevitably allow the customization of the relationship with the media, but also the communicative exchanges, during and after the media use, become significant, such as those among comrades in the hour of snack or those in family
2005
La guerra negli occhi dei bambini.. Testimonianze, interviste, ricerche
9788881012602
il capitolo descrive i risultati dei focus group nell'ambito di una ricerca realizzata dal Dipartimento di Sociologia e Comunicazione della Sapienza Università di Roma. Il tema approfondito concerne la percezione dei minori dei fenomeni bellici in Iraq attraverso il filtro rappresentativo dei canali informativi, specialmente quelli della tv. Dopo la guerra in Iraq, le abitudini fruitive dei bambini sono cambiate? Di cosa parlano i più piccoli fra loro e con i grandi? E ancora, dopo i giorni del conflitto guardano la realtà con occhi diversi? La seconda fase della ricerca “Children Mediawar” realizzata nel periodo post bellico, partendo dai risultati del questionario, dei temi e dei disegni svolti in classe durante il conflitto ha voluto indagare le reazioni, gli atteggiamenti e i comportamenti dei bambini davanti ai media. Lo strumento di indagine utilizzato è stato il focus group, una tecnica come già detto anticipatamente qualitativa, che ha consentito di recuperare la dimensione contestuale dell’indagine approfondendo non soltanto cosa i bambini hanno visto o sentito, ma anche perché, con chi e come hanno fruito dei media. Attraverso il dialogo e il confronto si è cercato di andare oltre la superficie della quotidianità e di comprendere come i media potessero incidere, attraverso i loro stili di narrazione, sui processi di ricostruzione della guerra nell’immaginario dei più piccoli, ma anche come lo stesso pubblico infantile potesse reagire agli stimoli mediali attraverso processi di interpretazione. Il clima e le dinamiche di relazione nei microcontesti di socializzazione incidono sulla percezione della realtà mediale e sullo stile di fruizione dei più piccoli. Il grado di conoscenza, o le caratteristiche psicologiche ed il reddito familiare inevitabilmente consentono la personalizzazione del rapporto con i media; tuttavia assumono rilevanza anche gli scambi interpersonali e comunicativi durante e dopo la fruizione, come ad esempio quelli fra compagni nell’ora della merenda o quelli in famiglia quando si è a tavola.
giovani; comunicazione terroristica
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Dopo l’Iraq. I bambini ne parlano / Cortoni, Ida. - STAMPA. - (2005), pp. 227-247.
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