I Sindaci attraverso la pandemia. Profili giuridici

The Covid-19 emergency has given a new centrality to the role of the mayor in several respects. In the first place, especially for the numerous small and medium-sized municipalities, the emergency has enabled mayors to recover or strengthen, depending on the case, their role as a point of reference for the community that elected them: in the sometimes confusing succession of rules within which citizens had to manage to disentangle themselves in order to carry out their daily activities, local authorities have found themselves able to effectively perform those tasks of proximity to citizens that characterise them. The second aspect to be emphasised is certainly the most important from a legal point of view and the one with the most far-reaching implications in terms of substance. The needs of citizens, on the one hand, and the provisions of the government's decrees, on the other, have led mayors to use with greater frequency, conviction and impact the power of union ordinance under both Article 50 and Article 54 of the Consolidated Law on Local Government. The frequent recourse to trade union ordinances has led to a multitude of acts that are not always legitimate, which makes it clear that there is a need for constitutionally oriented reflection on the nature of these acts and the ways in which the power to adopt them can be exercised, as well as on the role of the Mayor as the representative of local communities, as a government official and as a local health authority. In this sense, the pandemic has provided several case studies worthy of specific analysis, such as - just by way of example - the orders issued by the Mayor of Messina to manage the crossing of the Straits of Messina, or by the Mayor of Ischia for access to the island. It is clear that - also because of the use of this type of act - mayors have found themselves enjoying media attention to which they were not entirely accustomed and, at the same time, have found themselves with a "new" weapon in the dialectic that characterises their relations with the Regions and the State. There has been no lack of media coverage of open clashes between mayors and regional presidents (one example is the one between Naples and Campania), but also between mayors and the government, as in the case of divisions over responsibility for identifying curfews or the discretionary use of the power of ordinance.

L’emergenza Covid-19 ha dato una nuova centralità al ruolo del Sindaco, sotto diversi profili. In primo luogo, soprattutto a valere per i numerosi Comuni di piccola e media grandezza, l’emergenza ha permesso ai Sindaci di recuperare o rafforzare, a seconda dei casi, quel ruolo di punto di riferimento della comunità che li ha eletti: nel talvolta confuso susseguirsi di norme entro le quali i cittadini dovevano riuscire a districarsi per lo svolgimento delle proprie attività quotidiane, le autorità locali si sono ritrovate a poter svolgere fattivamente quei compiti di prossimità ai cittadini che le caratterizzano. Il secondo aspetto da sottolineare è quello sicuramente più rilevante dal punto di vista giuridico e più denso di ricadute in termini sostanziali. Le necessità dei cittadini da una parte e le disposizioni – meritevoli di approfondimento – dei decreti del governo dall’altra hanno spinto i Sindaci ad utilizzare con maggiore frequenza, convinzione e impatto il potere di ordinanza sindacale tanto ai sensi dell’art. 50 quanto ai sensi dell’art. 54 del TUEL. Il ricorso frequente alle ordinanze sindacali ha determinato una moltitudine di atti non sempre legittimi che rendono evidente la necessità di una riflessione costituzionalmente orientata circa la natura di questi atti e le modalità attraverso le quali può essere esercitato il potere di adottarli, nonché sul ruolo del Sindaco quale rappresentante delle comunità locali, quale ufficiale di governo e quale autorità sanitaria locale. In tal senso, la pandemia ha offerto diversi studi di caso meritevoli di un’analisi specifica, quali sono rappresentati – solo a mo’ di esempio – dalle ordinanze del Sindaco di Messina per la gestione dell’attraversamento dello Stretto, ovvero dal Sindaco di Ischia per l’accesso all’isola. Appare evidente come – anche in ragione del ricorso a questo tipo di atti – i Sindaci si siano trovati a godere di un’attenzione mediatica alla quale erano non del tutto abituati e, allo stesso tempo, si sono trovati ad avere un’arma “nuova” nella dialettica che caratterizza i loro rapporti con le Regioni e con lo Stato. Non sono infatti mancati casi mediatici di scontri aperti tra Sindaci e Presidenti di Regione (un esempio quello tra Napoli e la Campania), ma anche tra Sindaci e Governo, come nei casi delle divisioni sulla responsabilità dell’individuazione dei coprifuoco o sulla discrezionalità dell’utilizzo del potere di ordinanza.