Recent developments in extra-urban space and the lack of interest in the city have put the accent on the countryside, revealing how much remains to be studied in terms of representation, construction and architecture. Th e lack of data and the communication of obsolete architecture on the countryside derives from the missed updates and mystifications, promoters of a reiterated spatial idea, where the prevailing narrative is the territorial vision of ‘free time’, sometimes of work. In the contemporary world, what is the relationship between the ‘city’ and the ‘countryside’, and how should we frame and think about both? What is the architectural structure of the countryside, which areas of production does it involve? Th e proposal of spatial mapping as a research premise is tackled through the use of data deriving from geographical localisation systems (satellite maps), considered as contemporary knowledge tools between the survey and the drawing of space, through which “to represent complex realities, phenomena or systems through a code”. By means of these satellite maps, as well as flanking the research with a suggestion for a relationship between them, the aim is to shed light on the layout of this territory, attempting to outline through cartographic analysis some possible rules of representation and composition (both landscape and design), from which a method can then be derived to explain the architecture of the extra urban territory, a sort of investigation carried out in the opposite direction (from the final object to the method). Th e linguistic register resulting from this operation of observation by maps outlines an ‘automatic’ cultural horizon (words such as configuration, similarity, copy and paste, identification, ubiquity). Assuming diverse land uses even at different latitudes, which ‘phenomena, objects, relations’ will it be possible to observe? In other times, we would have had to embark on endless journeys in search of unknown lands to map. Today, the duration of the infinite journey coincides with the seconds between turning on the computer and searching on Google Maps or Earth. Th e journey is over, the data is certain compared to the previous ones, both in size and in appearance: the easiness of the conquest, the immediacy of the representation (not mediated by drawing), influences the metabolism of space: which ‘potencialities’ do maps off er in the understanding of the architecture of this space?

I recenti sviluppi legati allo spazio extra-urbano e il disinteresse veicolato nei confronti della città hanno posto l’accento sul countryside rivelando quanto poco sia spazio conosciuto, quanto ancora rimane da studiare su rappresentazione, costruzione, architetture. La mancanza di dato e la comunicazione di architettura obsolete sul countryside deriva da mancati aggiornamenti e mistificazioni, promotori di un’idea spaziale reiterata, in cui la visione di territorio del ‘tempo libero’, a volte del lavoro   la narrazione prevalente. Nel contemporaneo, quale la relazione che lega ‘città’ e ‘campagna’, in che ottica inquadrare e pensare l’uno e l’altro ambito? Qual è la struttura architettonica del countryside, quali ambiti di produzione coinvolge? La proposta della mappatura spaziale come presupposto di ricerca viene affrontata attraverso l’impiego di elaborati derivanti da sistemi di localizzazione geografica (mappe satellitari), recepiti come contemporanei strumenti di conoscenza tra il rilievo e il disegno dello spazio, attraverso cui “rappresentare realtà, fenomeni o sistemi complessi mediante un codice”. Attraverso tali mappe satellitari nonché affiancando alla ricerca una proposta di relazione tra esse, si propone di fare luce sull’assetto di questo territorio, tentando di delineare attraverso l’analisi cartografica alcune possibili regole di rappresentazione e composizione (sia di paesaggio che di progetto), da cui poi un metodo attraverso cui spiegare le architetture del territorio extra-urbano, una sorta d’indagine percorsa in senso opposto (dall’oggetto finale al metodo). Il registro linguistico esito da questa operazione d’osservazione per mappe delinea un orizzonte culturale ‘automatico’ (parole come configurazione, similitudine, copy and paste, identificazione, ubiquità). Supposti i diversificati usi del territorio anche a diverse latitudini, quali ‘fenomeni, oggetti, relazioni’ sarà possibile osservare? Nel percorso di comprensione, comunicazione e governo dello spazio, queste mappe sono strumenti esplorativi che arricchiscono ‘l’immagine del mondo’ con ulteriori significati. In altri tempi, avremmo dovuto intraprendere viaggi infiniti alla conquista delle terre sconosciute da mappare. Oggi, la durata del viaggio infinito coincide con i secondi che ci separano dall’accensione del computer alla ricerca su Google Maps o Earth. Il viaggio è finito, il dato è certo rispetto ai precedenti, sia in dimensioni che in apparenza: la facilità della conquista, l’immediatezza della rappresentazione (non mediata dal disegno), influenza il metabolismo dello spazio: quali ‘potenzialità’ offrono le mappe nella comprensione della costruzione di questo spazio?

Architettura copia e incolla: regola di rappresentazione e strumento di composizione / Copy and Paste Architecture: Rule of Representation and Design Tool / Mucciolo, Laura. - (2021), pp. 900-923.

Architettura copia e incolla: regola di rappresentazione e strumento di composizione / Copy and Paste Architecture: Rule of Representation and Design Tool

Laura Mucciolo
2021

Abstract

Recent developments in extra-urban space and the lack of interest in the city have put the accent on the countryside, revealing how much remains to be studied in terms of representation, construction and architecture. Th e lack of data and the communication of obsolete architecture on the countryside derives from the missed updates and mystifications, promoters of a reiterated spatial idea, where the prevailing narrative is the territorial vision of ‘free time’, sometimes of work. In the contemporary world, what is the relationship between the ‘city’ and the ‘countryside’, and how should we frame and think about both? What is the architectural structure of the countryside, which areas of production does it involve? Th e proposal of spatial mapping as a research premise is tackled through the use of data deriving from geographical localisation systems (satellite maps), considered as contemporary knowledge tools between the survey and the drawing of space, through which “to represent complex realities, phenomena or systems through a code”. By means of these satellite maps, as well as flanking the research with a suggestion for a relationship between them, the aim is to shed light on the layout of this territory, attempting to outline through cartographic analysis some possible rules of representation and composition (both landscape and design), from which a method can then be derived to explain the architecture of the extra urban territory, a sort of investigation carried out in the opposite direction (from the final object to the method). Th e linguistic register resulting from this operation of observation by maps outlines an ‘automatic’ cultural horizon (words such as configuration, similarity, copy and paste, identification, ubiquity). Assuming diverse land uses even at different latitudes, which ‘phenomena, objects, relations’ will it be possible to observe? In other times, we would have had to embark on endless journeys in search of unknown lands to map. Today, the duration of the infinite journey coincides with the seconds between turning on the computer and searching on Google Maps or Earth. Th e journey is over, the data is certain compared to the previous ones, both in size and in appearance: the easiness of the conquest, the immediacy of the representation (not mediated by drawing), influences the metabolism of space: which ‘potencialities’ do maps off er in the understanding of the architecture of this space?
2021
Linguaggi grafici. Mappe
9788899586201
I recenti sviluppi legati allo spazio extra-urbano e il disinteresse veicolato nei confronti della città hanno posto l’accento sul countryside rivelando quanto poco sia spazio conosciuto, quanto ancora rimane da studiare su rappresentazione, costruzione, architetture. La mancanza di dato e la comunicazione di architettura obsolete sul countryside deriva da mancati aggiornamenti e mistificazioni, promotori di un’idea spaziale reiterata, in cui la visione di territorio del ‘tempo libero’, a volte del lavoro   la narrazione prevalente. Nel contemporaneo, quale la relazione che lega ‘città’ e ‘campagna’, in che ottica inquadrare e pensare l’uno e l’altro ambito? Qual è la struttura architettonica del countryside, quali ambiti di produzione coinvolge? La proposta della mappatura spaziale come presupposto di ricerca viene affrontata attraverso l’impiego di elaborati derivanti da sistemi di localizzazione geografica (mappe satellitari), recepiti come contemporanei strumenti di conoscenza tra il rilievo e il disegno dello spazio, attraverso cui “rappresentare realtà, fenomeni o sistemi complessi mediante un codice”. Attraverso tali mappe satellitari nonché affiancando alla ricerca una proposta di relazione tra esse, si propone di fare luce sull’assetto di questo territorio, tentando di delineare attraverso l’analisi cartografica alcune possibili regole di rappresentazione e composizione (sia di paesaggio che di progetto), da cui poi un metodo attraverso cui spiegare le architetture del territorio extra-urbano, una sorta d’indagine percorsa in senso opposto (dall’oggetto finale al metodo). Il registro linguistico esito da questa operazione d’osservazione per mappe delinea un orizzonte culturale ‘automatico’ (parole come configurazione, similitudine, copy and paste, identificazione, ubiquità). Supposti i diversificati usi del territorio anche a diverse latitudini, quali ‘fenomeni, oggetti, relazioni’ sarà possibile osservare? Nel percorso di comprensione, comunicazione e governo dello spazio, queste mappe sono strumenti esplorativi che arricchiscono ‘l’immagine del mondo’ con ulteriori significati. In altri tempi, avremmo dovuto intraprendere viaggi infiniti alla conquista delle terre sconosciute da mappare. Oggi, la durata del viaggio infinito coincide con i secondi che ci separano dall’accensione del computer alla ricerca su Google Maps o Earth. Il viaggio è finito, il dato è certo rispetto ai precedenti, sia in dimensioni che in apparenza: la facilità della conquista, l’immediatezza della rappresentazione (non mediata dal disegno), influenza il metabolismo dello spazio: quali ‘potenzialità’ offrono le mappe nella comprensione della costruzione di questo spazio?
countryside; progetto; copy; paste; paesaggio
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Architettura copia e incolla: regola di rappresentazione e strumento di composizione / Copy and Paste Architecture: Rule of Representation and Design Tool / Mucciolo, Laura. - (2021), pp. 900-923.
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