Con la pandemia la scuola entra nelle case da una porta usb, gli attori dell’azione educativa si guardano, se tutto va bene, attraverso la finestra di un programma o di una applicazione informatica e a volte a scuola non ci si arriva perché si perde una connessione. L’elenco delle stranezze potrebbe essere lungo e, del resto, della “scuola strana” molto si è detto e scritto in questi ultimi mesi indagando principalmente, da un lato, le percezioni delle e dei docenti in termini di organizzazione e attività didattica (Batini, Sposetti, Szpunar et alii 2020; Di Nunzio, Pedaci, Pirro, Toscano, 2020; Girelli, 2020; Lucisano, 2020;) e, dall’altro, le connessioni tra didattica a distanza e povertà educativa (Nuzzaci, Minello, Di Genova, Pavia, 2020; Save the Children, 2020). La “scuola strana” è fatta da molte cose: spaesamento, peggioramento inatteso della condizione economica, aumento del disagio e delle differenze, timore per quello che verrà dopo, demotivazione. Ma è fatta anche di tentativi per porre un argine alle paure, di sforzi e impegno per proseguire e contenere il danno, per dare una speranza, per resistere. E questi tentativi utilizzano puntelli di varia natura metodologica, didattica, procedurale. Scrivere, per le sue intrinseche caratteristiche, è uno di questi puntelli ed è un puntello multiuso, che, se ben riconosciuto nella sua duttilità, può chiamare in causa e saldare le dimensioni emotiva e conoscitiva.
Scrivere nella scuola strana / Sposetti, Patrizia. - (2021), pp. 185-198.
Scrivere nella scuola strana
Sposetti Patrizia
2021
Abstract
Con la pandemia la scuola entra nelle case da una porta usb, gli attori dell’azione educativa si guardano, se tutto va bene, attraverso la finestra di un programma o di una applicazione informatica e a volte a scuola non ci si arriva perché si perde una connessione. L’elenco delle stranezze potrebbe essere lungo e, del resto, della “scuola strana” molto si è detto e scritto in questi ultimi mesi indagando principalmente, da un lato, le percezioni delle e dei docenti in termini di organizzazione e attività didattica (Batini, Sposetti, Szpunar et alii 2020; Di Nunzio, Pedaci, Pirro, Toscano, 2020; Girelli, 2020; Lucisano, 2020;) e, dall’altro, le connessioni tra didattica a distanza e povertà educativa (Nuzzaci, Minello, Di Genova, Pavia, 2020; Save the Children, 2020). La “scuola strana” è fatta da molte cose: spaesamento, peggioramento inatteso della condizione economica, aumento del disagio e delle differenze, timore per quello che verrà dopo, demotivazione. Ma è fatta anche di tentativi per porre un argine alle paure, di sforzi e impegno per proseguire e contenere il danno, per dare una speranza, per resistere. E questi tentativi utilizzano puntelli di varia natura metodologica, didattica, procedurale. Scrivere, per le sue intrinseche caratteristiche, è uno di questi puntelli ed è un puntello multiuso, che, se ben riconosciuto nella sua duttilità, può chiamare in causa e saldare le dimensioni emotiva e conoscitiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.