Sotto il punto di vista lavorativo, la condizione degli immigrati nella società italiana, attualmente, è all’insegna di una integrazione “subalterna”, che vede cioè il lavoratore extracomunitario occupato principalmente nelle attività rifiutate dai lavoratori italiani, in situazioni di irregolarità e precariato. Nell’immaginario collettivo quando si parla di lavoro e migrazione vengono alla luce due differenti concezioni: una che raffigura il migrante lavoratore sfruttato, senza documenti ed escluso dalla società e, un’altra rappresentata dallo straniero bene integrato, magari imprenditore e che è riuscito ad ottenere, come giusta ricompensa, il riconoscimento e il pieno inserimento all’interno della comunità cosiddetta ospitante. Tra i due mondi appena citati, vi è tuttavia una strada che taglia verticalmente tali concezioni nella quale vi sono migranti che, seppur versando nelle condizioni socio-lavorative dei primi, sono integrati come i secondi. Qui il tema dell’integrazione è centrale, ma analizzando i meccanismi con i quali si è concretizzata ci accorgiamo che l’inserimento sociale di buona parte dei lavoratori del settore della logistica non è avvenuta attraverso tappe formali (spesso legate all’accoglienza), ma attraverso pratiche di lotta e di emancipazione che negli anni si sono moltiplicate all’interno degli hub e dei grandi magazzini di stoccaggio e distribuzione delle merci. Il processo di integrazione si è dunque realizzato a partire dalle pratiche di lotta quotidiane all’interno delle quali la partecipazione attiva nel sindacato (soprattutto quelli di base) ha permesso ai lavoratori migranti di intraprendere un percorso di conoscenza dei meccanismi e delle leggi che regolano il mercato del lavoro. Questo processo non ha solo sviluppato una maggior presa di coscienza del loro status di sfruttati e precari, ma dato il via ad una serie di ‘competenze’ acquisite in maniera del tutto volontaria durante le loro azioni.

La partecipazione e le lotte per il lavoro come forma di inclusione. Il caso della logistica / Giampaolo, Mattia. - (2021), pp. 189-192.

La partecipazione e le lotte per il lavoro come forma di inclusione. Il caso della logistica

Mattia Giampaolo
2021

Abstract

Sotto il punto di vista lavorativo, la condizione degli immigrati nella società italiana, attualmente, è all’insegna di una integrazione “subalterna”, che vede cioè il lavoratore extracomunitario occupato principalmente nelle attività rifiutate dai lavoratori italiani, in situazioni di irregolarità e precariato. Nell’immaginario collettivo quando si parla di lavoro e migrazione vengono alla luce due differenti concezioni: una che raffigura il migrante lavoratore sfruttato, senza documenti ed escluso dalla società e, un’altra rappresentata dallo straniero bene integrato, magari imprenditore e che è riuscito ad ottenere, come giusta ricompensa, il riconoscimento e il pieno inserimento all’interno della comunità cosiddetta ospitante. Tra i due mondi appena citati, vi è tuttavia una strada che taglia verticalmente tali concezioni nella quale vi sono migranti che, seppur versando nelle condizioni socio-lavorative dei primi, sono integrati come i secondi. Qui il tema dell’integrazione è centrale, ma analizzando i meccanismi con i quali si è concretizzata ci accorgiamo che l’inserimento sociale di buona parte dei lavoratori del settore della logistica non è avvenuta attraverso tappe formali (spesso legate all’accoglienza), ma attraverso pratiche di lotta e di emancipazione che negli anni si sono moltiplicate all’interno degli hub e dei grandi magazzini di stoccaggio e distribuzione delle merci. Il processo di integrazione si è dunque realizzato a partire dalle pratiche di lotta quotidiane all’interno delle quali la partecipazione attiva nel sindacato (soprattutto quelli di base) ha permesso ai lavoratori migranti di intraprendere un percorso di conoscenza dei meccanismi e delle leggi che regolano il mercato del lavoro. Questo processo non ha solo sviluppato una maggior presa di coscienza del loro status di sfruttati e precari, ma dato il via ad una serie di ‘competenze’ acquisite in maniera del tutto volontaria durante le loro azioni.
2021
Una strada accidentata. Italia ed Europa tra politiche migratorie ed integrazione
9788855222846
Migrazione; Integrazione; Lavoro; Partecipazione;
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
La partecipazione e le lotte per il lavoro come forma di inclusione. Il caso della logistica / Giampaolo, Mattia. - (2021), pp. 189-192.
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