Il contributo riassume e discute la proposta teorica di fondo avanzata da Karl-Otto Apel. Dapprima ne ricostruisce l’idea di filosofia e la specifica declinazione della svolta linguistica. Quindi evidenzia alcuni limiti, rinvenibili nella strategia fondativa e nel ricorso a una “evidenza strettamente riflessiva”; esamina poi il contesto teorico che li ha favoriti. Infine propone quale correttivo di attribuire maggiore rilevanza alla componente proposizionale dell’atto linguistico, per intendere quindi l’argomentazione non come un inaggirabile dover-essere, bensì quale condizione possibilitante il superamento dei limiti della comunicazione ordinaria. This contribution presents and assesses the basic theoretical proposal of Karl-Otto Apel. First, I reconstruct Apel’s conception of the philosophical enterprise and his re-elaboration of the linguistic turn. Secondly, I highlight some weaknesses lying in his foundational strategy, and in particular the recourse to a “strictly reflexive evidence”. Then I examine some critical debates that favoured the occurrence of these weaknesses. Finally, I propose some amendments: by taking the propositional component of speech acts more seriously than Apel does, we could understand argumentation not as an unavoidable ought-to, but as an enabling condition for overcoming the limits of ordinary communication.
The Regulative Idea of Foundation as an Enabling Condition for Theoretical and Practical Criticism / Marzocchi, Virginio. - STAMPA. - (2007), pp. 333-354.
The Regulative Idea of Foundation as an Enabling Condition for Theoretical and Practical Criticism
MARZOCCHI, Virginio
2007
Abstract
Il contributo riassume e discute la proposta teorica di fondo avanzata da Karl-Otto Apel. Dapprima ne ricostruisce l’idea di filosofia e la specifica declinazione della svolta linguistica. Quindi evidenzia alcuni limiti, rinvenibili nella strategia fondativa e nel ricorso a una “evidenza strettamente riflessiva”; esamina poi il contesto teorico che li ha favoriti. Infine propone quale correttivo di attribuire maggiore rilevanza alla componente proposizionale dell’atto linguistico, per intendere quindi l’argomentazione non come un inaggirabile dover-essere, bensì quale condizione possibilitante il superamento dei limiti della comunicazione ordinaria. This contribution presents and assesses the basic theoretical proposal of Karl-Otto Apel. First, I reconstruct Apel’s conception of the philosophical enterprise and his re-elaboration of the linguistic turn. Secondly, I highlight some weaknesses lying in his foundational strategy, and in particular the recourse to a “strictly reflexive evidence”. Then I examine some critical debates that favoured the occurrence of these weaknesses. Finally, I propose some amendments: by taking the propositional component of speech acts more seriously than Apel does, we could understand argumentation not as an unavoidable ought-to, but as an enabling condition for overcoming the limits of ordinary communication.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.