Sport e religioni

Per esplorare il rapporto fra sport e religione occorre ripartire dal corpo e dal modo in cui le pratiche di controllo del corpo si intersecano con principi etico-morali e valori religiosi. Per questo sarà opportuno riferirsi alle religioni al plurale. Accade infatti che, mentre la gestione del corpo e della volontà è spesso al centro di preoccupazioni e riflessioni da parte delle istituzioni religiose, in molti casi l’attività sportiva è stata individuata come modalità di disciplinamento religioso e valvola di sfogo funzionale all’autocontrollo e al rispetto delle osservanze e, al tempo stesso, come forma di espressione individuale e collettiva al servizio di principi etico-morali condivisibili su larga scala. Sport e religione si intersecano, dunque, quando l’attività sportiva viene riqualificata e rimodulata all’interno dei sistemi di credenze, nonché promossa e codificata come strumento della condotta religiosa, con la conseguenza che le concezioni relative al corpo e alle connessioni fra esercizio fisico e interiorità (variamente concepita come anima, spirito, energia individuale o identificata con la volontà, la psiche, la dimensione emozionale, ecc.) vengono proiettate sul modo di concepire l’attività sportiva e le sue modalità e finalità.