Il termine moderno non esisteva nell’antica Roma. Deriva dal tardo latino modernus che a sua volta nasce dall’av- verbio modo (or ora, recentemente). Antonio Monestiroli lo in- tende come “un modo di essere legato al proprio tempo (da modo-hodiernus) e quindi proprio di tutti i momenti della storia”.1 Philippe Daverio lo fa derivare dal modus parisiensis, la nuova calligrafia a punta prodotta con la penna d’oca che, come in se- guito farà la stampa di Gutenberg, corrispose ad una mutazione potentissima del sistema di comunicazione. L’idea di modernità viene vista anche come puro atteggiamento, atto di riconnessione verso uno o più elementi del passato e di conseguente trasposizione del presente; concatenazione metastorica senza la caduta in sterili quanto anacronistici storicismi, passatismi o nostalgismi. Non superficiale citazione, ma percezione di appartenenza atemporale. Volontà di rivivere un preciso passato che rifletta il proprio essere, trasportandolo al relativo presente, rompendo quindi con la più statica idea di contemporaneità riluttante dell’ante ma anche del post. La Palazzina moderna romana si definisce sicuramente come un atto di rottura col passato prossimo, quindi con la relativa contemporaneità. Introducendo, caso per caso, elementi nuovi o rinnovati, soluzioni formali derivanti da contaminazioni spaziotemporali criticamente adattate o rielaborate secondo le diverse idee di modernità. Modernità da un lato intesa come appartenenza alla contemporaneità, dall’altro come superamento o rottura che può essere considerata in termini di evoluzione o metamorfosi, continuità o crisi apparente.
Abitare il moderno. Evoluzione e metamorfosi della Palazzina romana / Schiavo, Antonio. - (2021), pp. 138-159.
Abitare il moderno. Evoluzione e metamorfosi della Palazzina romana
Antonio Schiavo
2021
Abstract
Il termine moderno non esisteva nell’antica Roma. Deriva dal tardo latino modernus che a sua volta nasce dall’av- verbio modo (or ora, recentemente). Antonio Monestiroli lo in- tende come “un modo di essere legato al proprio tempo (da modo-hodiernus) e quindi proprio di tutti i momenti della storia”.1 Philippe Daverio lo fa derivare dal modus parisiensis, la nuova calligrafia a punta prodotta con la penna d’oca che, come in se- guito farà la stampa di Gutenberg, corrispose ad una mutazione potentissima del sistema di comunicazione. L’idea di modernità viene vista anche come puro atteggiamento, atto di riconnessione verso uno o più elementi del passato e di conseguente trasposizione del presente; concatenazione metastorica senza la caduta in sterili quanto anacronistici storicismi, passatismi o nostalgismi. Non superficiale citazione, ma percezione di appartenenza atemporale. Volontà di rivivere un preciso passato che rifletta il proprio essere, trasportandolo al relativo presente, rompendo quindi con la più statica idea di contemporaneità riluttante dell’ante ma anche del post. La Palazzina moderna romana si definisce sicuramente come un atto di rottura col passato prossimo, quindi con la relativa contemporaneità. Introducendo, caso per caso, elementi nuovi o rinnovati, soluzioni formali derivanti da contaminazioni spaziotemporali criticamente adattate o rielaborate secondo le diverse idee di modernità. Modernità da un lato intesa come appartenenza alla contemporaneità, dall’altro come superamento o rottura che può essere considerata in termini di evoluzione o metamorfosi, continuità o crisi apparente.File | Dimensione | Formato | |
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