Il saggio analizza le innovazioni che il tournant decisivo nella storia della società europea rappresentato dalla pur breve età napoleonica ha portato nel settore specifico delle istituzioni riguardanti la gestione di architettura civile, città e territorio, costituendo la matrice originaria di buona parte degli assetti amministrativi formatisi con l’Unità nazionale. Un ampio paragrafo è dedicato ai tentativi di conferire norme precise e costanti alla forma della città, attraverso le commissioni d’ornato e i relativi plans d’embellisement, dai casi esemplari di Milano e Venezia e Torino fino all’analisi di casi minori nelle città del Regno, dove emerge il tentativo di normalizzazione, geometrica e stilistica, degli assetti urbani, concentrandosi sulla regolarizzazione dei tracciati stradali e sull’uniformazione estetica della cosiddetta edilizia minore. Il governo del territorio e il potenziamento delle comunicazioni vengono affidati ai nuovi corpi di ingegneri Ponti e Strade, costituiti in direzione autonoma, ai quali si collegano le relative scuole di applicazione, come nei casi di Milano e Napoli. In stretta relazione appare quindi la riforma dell’istruzione superiore e la specifica formazione di architetti e ingegneri (università, scuole di applicazione, accademie), affrontate nel paragrafo finale, nel quale si puntualizza ad esempio lo stretto nesso tra insegnamento dell’architettura nelle accademie del regno, Milano, Bologna e Venezia, e attività delle relative commissioni d’ornato, operanti secondo garanzie stilistiche codificate nelle scuole dagli stessi architetti-funzionari-accademici.
Les institutions architecturales en Italie / DI MARCO, Fabrizio. - (2021), pp. 111-131.
Les institutions architecturales en Italie
Di Marco Fabrizio
2021
Abstract
Il saggio analizza le innovazioni che il tournant decisivo nella storia della società europea rappresentato dalla pur breve età napoleonica ha portato nel settore specifico delle istituzioni riguardanti la gestione di architettura civile, città e territorio, costituendo la matrice originaria di buona parte degli assetti amministrativi formatisi con l’Unità nazionale. Un ampio paragrafo è dedicato ai tentativi di conferire norme precise e costanti alla forma della città, attraverso le commissioni d’ornato e i relativi plans d’embellisement, dai casi esemplari di Milano e Venezia e Torino fino all’analisi di casi minori nelle città del Regno, dove emerge il tentativo di normalizzazione, geometrica e stilistica, degli assetti urbani, concentrandosi sulla regolarizzazione dei tracciati stradali e sull’uniformazione estetica della cosiddetta edilizia minore. Il governo del territorio e il potenziamento delle comunicazioni vengono affidati ai nuovi corpi di ingegneri Ponti e Strade, costituiti in direzione autonoma, ai quali si collegano le relative scuole di applicazione, come nei casi di Milano e Napoli. In stretta relazione appare quindi la riforma dell’istruzione superiore e la specifica formazione di architetti e ingegneri (università, scuole di applicazione, accademie), affrontate nel paragrafo finale, nel quale si puntualizza ad esempio lo stretto nesso tra insegnamento dell’architettura nelle accademie del regno, Milano, Bologna e Venezia, e attività delle relative commissioni d’ornato, operanti secondo garanzie stilistiche codificate nelle scuole dagli stessi architetti-funzionari-accademici.File | Dimensione | Formato | |
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