La reintegrazione come tema di restauro. Spunti per un'aggiornata riflessione sul 'frammento architettonico'

Il contributo si apre alla valutazione del valore e della consistenza della reintegrazione e dell’anastilosi alla luce dei più recenti sviluppi nel campo estetico, delle tecniche e della rappresentazione virtuale di oggetti, opere o parti di opere perdute. Le riflessioni e gli studi pregressi sul tema delle preesistenze allo stato di frammento o di rudere sono guidati, anche prima della Teoria del Restauro di Cesare Brandi e poi a seguire di Paul Philippot, dalla giusta convinzione che il restauro debba necessariamente riguardare la materia delle opere alle quali sia riconosciuto un valore storico-artistico. Si propone una riflessione per un ampliamento della conoscenza del pensiero contemporaneo, anche filosofico ed estetico, sul tema del frammento e dell’ “unità potenziale” dell’opera, attraverso breve una disamina delle posizioni odierne nel campo della psicologia dell’arte, della realtà architettonica e nel confronto con approcci di altra natura, come quello cognitivista.