Nel 1945, Calamandrei individua nel 1922 e nel 1945 due momenti di rottura costituzionale netta e senza sfumature nella storia italiana. A partire da questa valutazione, e sulla base di scritti ed epistolari, RR ricostruisce il percorso intellettuale di C. facendone occasione per segnalare la tortuosità e le aporie di un ceto intellettuale di origine liberale di fronte al fascismo. Rifacendosi al retroterra radicale, carducciano, antiparlamentare della cultura repubblicana dell'età prefascista, l'a. trova che il drastico giudizio di C. sulle due cesure storiche, poco convincente su piano storico e giuridico, ha piuttosto fondamento morale. Sostiene che questo sdegno morale, questo disgusto per i vizi dell'italianità e dunque del fascismo, consente di comprendere anche il rifiuto dell'impegno politico antifascista, il rifugio nella pratica del diritto e la collaborazione tecnica alla legislazione del regime, ma anche la natura della svolta del 1944 - avvenuta in seguito all'incontro col figlio partigiano comunista -, quando Calamandrei diventa sostenitore di una radicale rifondazione politica, protagonista della Costituente e cantore dell'antifascismo militante, fino a farsi quasi esegeta degli esperimenti costituzionali sovietici.
Il giudizio storico di Calamandrei sul fascismo e la nascita della nuova democrazia repubblicana / Romanelli, Raffaele. - STAMPA. - (2007), pp. 27-55.
Il giudizio storico di Calamandrei sul fascismo e la nascita della nuova democrazia repubblicana
ROMANELLI, RAFFAELE
2007
Abstract
Nel 1945, Calamandrei individua nel 1922 e nel 1945 due momenti di rottura costituzionale netta e senza sfumature nella storia italiana. A partire da questa valutazione, e sulla base di scritti ed epistolari, RR ricostruisce il percorso intellettuale di C. facendone occasione per segnalare la tortuosità e le aporie di un ceto intellettuale di origine liberale di fronte al fascismo. Rifacendosi al retroterra radicale, carducciano, antiparlamentare della cultura repubblicana dell'età prefascista, l'a. trova che il drastico giudizio di C. sulle due cesure storiche, poco convincente su piano storico e giuridico, ha piuttosto fondamento morale. Sostiene che questo sdegno morale, questo disgusto per i vizi dell'italianità e dunque del fascismo, consente di comprendere anche il rifiuto dell'impegno politico antifascista, il rifugio nella pratica del diritto e la collaborazione tecnica alla legislazione del regime, ma anche la natura della svolta del 1944 - avvenuta in seguito all'incontro col figlio partigiano comunista -, quando Calamandrei diventa sostenitore di una radicale rifondazione politica, protagonista della Costituente e cantore dell'antifascismo militante, fino a farsi quasi esegeta degli esperimenti costituzionali sovietici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.