Al di là del bene e del male (1977) è il sesto lungometraggio per il cinema diretto da Liliana Cavani. Il film rientra nella «trilogia germanica» della regista assieme al precedente Il portiere di notte (1974) e al successivo Interno berlinese (1985). Liliana Cavani realizza un’opera ambiziosa e scomoda, in linea con la filmografia precedente, ma ora attraverso una costosa produzione e con attori di calibro internazionale: Erland Josephson nel ruolo di Friedrich Nietzsche, Dominique Sanda in quello di Lou von Salomé e Robert Powell che veste i panni di Paul Rée. Il film, sceneggiato da Liliana Cavani, Italo Moscati e Franco Arcalli, narra del triangolo amoroso tra i tre personaggi storici. Non è un film né romantico né strettamente storico-filosofico, è un dramma, una profonda riflessione sulla vita e sulla morte, messa in scena attraverso lo slancio dionisiaco di impulsi amorosi che sovvertono le tradizionali sovrastrutture. Al di là del bene e del male fornisce allo spettatore una rappresentazione inedita e privata di un Nietzsche alla ricerca di immortalità mediante esperienze erotiche vissute senza filtri di mediazione.
Al di là del bene e del male / Fedele, Luana. - (2021), pp. 173-178.
Al di là del bene e del male
Luana Fedele
2021
Abstract
Al di là del bene e del male (1977) è il sesto lungometraggio per il cinema diretto da Liliana Cavani. Il film rientra nella «trilogia germanica» della regista assieme al precedente Il portiere di notte (1974) e al successivo Interno berlinese (1985). Liliana Cavani realizza un’opera ambiziosa e scomoda, in linea con la filmografia precedente, ma ora attraverso una costosa produzione e con attori di calibro internazionale: Erland Josephson nel ruolo di Friedrich Nietzsche, Dominique Sanda in quello di Lou von Salomé e Robert Powell che veste i panni di Paul Rée. Il film, sceneggiato da Liliana Cavani, Italo Moscati e Franco Arcalli, narra del triangolo amoroso tra i tre personaggi storici. Non è un film né romantico né strettamente storico-filosofico, è un dramma, una profonda riflessione sulla vita e sulla morte, messa in scena attraverso lo slancio dionisiaco di impulsi amorosi che sovvertono le tradizionali sovrastrutture. Al di là del bene e del male fornisce allo spettatore una rappresentazione inedita e privata di un Nietzsche alla ricerca di immortalità mediante esperienze erotiche vissute senza filtri di mediazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.