The information revolution has had enormous consequences on the development of the contemporary city. The immaterial layer of information has gradually been superimposed on the physical layer of the city, so much so that today any discourse on the contemporary city cannot ignore a discourse on connectivity, networks and data generated in this new ecosystem. In recent decades, both the physical space of our cities and the digital space have followed the common trajectory of the neoliberal model, under the banner of privatization. The IT infrastructure, tangible and intangible, is completely strategic and must be considered as a common good. Some cities around the world have included the right to digital, digital sovereignty and the democratization of data on their agendas. The Municipality of Rome, as part of the Smart City Plan, is also equipping itself with a platform for the collection, aggregation and sharing of data generated in the city (Rome Data Platform). Although this is an important step in the direction of equitable, democratic and inclusive digital governance, the real risk is that the new platform will benefit mainly institutions and private companies, and that citizens will be left behind, benefiting from it perhaps just passively and indirectly.

La rivoluzione informatica ha avuto conseguenze enormi sullo sviluppo della città contemporanea. Al layer fisico della città si è andato via via sovrapponendo il layer immateriale dell’informazione, tanto che oggi qualsiasi discorso sulla città contemporanea non può prescindere da un discorso sulla connettività, le reti e i dati generati in questo nuovo ecosistema. Negli ultimi decenni tanto lo spazio fisico delle nostre città che quello informatico hanno seguito la traiettoria comune del modello neoliberista, all’insegna della privatizzazione. L’infrastruttura informatica, materiale e immateriale, è del tutto strategica e deve essere considerata come bene comune. Alcune città a livello mondiale hanno inserito nelle loro agende il diritto al digitale, la sovranità digitale e la democratizzazione dei dati. Anche il Comune di Roma, nell’ambito del Piano Smart City si sta dotando di una piattaforma per la raccolta, l’aggregazione e la condivisione dei dati generati nella città (Roma Data Platform). Sebbene si tratti di un passo importante nella direzione di una governance digitale equa, democratica e inclusiva, il rischio concreto è che la nuova piattaforma costituisca un vantaggio principalmente per le istituzioni e per le aziende private, e che i cittadini vengano lasciati indietro, beneficiandone - forse - in maniera passiva e indiretta.

Il caso della Roma Data Platform / Ariano, Andrea. - (2021), pp. 177-182. - WORKING PAPERS. [10.6092/unibo/amsacta/6790].

Il caso della Roma Data Platform

Andrea Ariano
2021

Abstract

The information revolution has had enormous consequences on the development of the contemporary city. The immaterial layer of information has gradually been superimposed on the physical layer of the city, so much so that today any discourse on the contemporary city cannot ignore a discourse on connectivity, networks and data generated in this new ecosystem. In recent decades, both the physical space of our cities and the digital space have followed the common trajectory of the neoliberal model, under the banner of privatization. The IT infrastructure, tangible and intangible, is completely strategic and must be considered as a common good. Some cities around the world have included the right to digital, digital sovereignty and the democratization of data on their agendas. The Municipality of Rome, as part of the Smart City Plan, is also equipping itself with a platform for the collection, aggregation and sharing of data generated in the city (Rome Data Platform). Although this is an important step in the direction of equitable, democratic and inclusive digital governance, the real risk is that the new platform will benefit mainly institutions and private companies, and that citizens will be left behind, benefiting from it perhaps just passively and indirectly.
2021
Una geografia delle politiche urbane tra possesso e governo. Sfide e opportunità nella transizione
9788854970656
La rivoluzione informatica ha avuto conseguenze enormi sullo sviluppo della città contemporanea. Al layer fisico della città si è andato via via sovrapponendo il layer immateriale dell’informazione, tanto che oggi qualsiasi discorso sulla città contemporanea non può prescindere da un discorso sulla connettività, le reti e i dati generati in questo nuovo ecosistema. Negli ultimi decenni tanto lo spazio fisico delle nostre città che quello informatico hanno seguito la traiettoria comune del modello neoliberista, all’insegna della privatizzazione. L’infrastruttura informatica, materiale e immateriale, è del tutto strategica e deve essere considerata come bene comune. Alcune città a livello mondiale hanno inserito nelle loro agende il diritto al digitale, la sovranità digitale e la democratizzazione dei dati. Anche il Comune di Roma, nell’ambito del Piano Smart City si sta dotando di una piattaforma per la raccolta, l’aggregazione e la condivisione dei dati generati nella città (Roma Data Platform). Sebbene si tratti di un passo importante nella direzione di una governance digitale equa, democratica e inclusiva, il rischio concreto è che la nuova piattaforma costituisca un vantaggio principalmente per le istituzioni e per le aziende private, e che i cittadini vengano lasciati indietro, beneficiandone - forse - in maniera passiva e indiretta.
Dati; Governance digitale; rivoluzione informatica; Smart City; Roma
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Il caso della Roma Data Platform / Ariano, Andrea. - (2021), pp. 177-182. - WORKING PAPERS. [10.6092/unibo/amsacta/6790].
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