Nel corso del XIX secolo a Bologna, come nel resto d'Europa, si assiste a una nuova, intensa stagione del collezionismo di ceramiche. Tra le raccolte presenti in città a queste date, poi confluite nelle collezioni civiche bolognesi, sono di particolare interesse quella del conte Agostino Sieri Pepoli (1848-1910) e del marchese Pier Ignazio Rusconi (1881-1930). Entrambe si inseriscono nel solco di quella riscoperta per le arti cosiddette decorative, sorta come resistenza all'industrializzazione incalzante. Sulla scia del movimento Arts and Crafts di William Morris, i collezionisti più aggiornati percepiscono l'importanza di preservare dall'oblio non solo le ceramiche delle grandi manifatture storiche, ma anche porcellane, tessuti tradizionali, argenti e mobili di epoche passate e culture lontane. Analogamente a quanto descritto dagli autori alla moda, quali i fratelli Edmond e Jules de Goncourt in La maison d'un artiste (1880) e Joris-Karl Huysmans nel suo À rebours (1884), le dimore degli appassionati di cose d'arte diventano spesso dei santuari votati a un accumulo onnivoro, in cui le gerarchie tradizionali risultano abolite.
Le collezioni Pepoli e Rusconi: dalla residenza privata al museo / Russo, GIAN MARCO. - (2020), pp. 117-122.
Le collezioni Pepoli e Rusconi: dalla residenza privata al museo
Gian Marco Russo
Writing – Original Draft Preparation
2020
Abstract
Nel corso del XIX secolo a Bologna, come nel resto d'Europa, si assiste a una nuova, intensa stagione del collezionismo di ceramiche. Tra le raccolte presenti in città a queste date, poi confluite nelle collezioni civiche bolognesi, sono di particolare interesse quella del conte Agostino Sieri Pepoli (1848-1910) e del marchese Pier Ignazio Rusconi (1881-1930). Entrambe si inseriscono nel solco di quella riscoperta per le arti cosiddette decorative, sorta come resistenza all'industrializzazione incalzante. Sulla scia del movimento Arts and Crafts di William Morris, i collezionisti più aggiornati percepiscono l'importanza di preservare dall'oblio non solo le ceramiche delle grandi manifatture storiche, ma anche porcellane, tessuti tradizionali, argenti e mobili di epoche passate e culture lontane. Analogamente a quanto descritto dagli autori alla moda, quali i fratelli Edmond e Jules de Goncourt in La maison d'un artiste (1880) e Joris-Karl Huysmans nel suo À rebours (1884), le dimore degli appassionati di cose d'arte diventano spesso dei santuari votati a un accumulo onnivoro, in cui le gerarchie tradizionali risultano abolite.File | Dimensione | Formato | |
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