Il saggio analizza le strategie propagandistiche radiofoniche messe in atto da Gran Bretagna e Stati Uniti nei confronti dell' Italia durante la II guerra mondiale allo scopo di indurre la popolazione a rovesciare il fascismo e ad avviarsi sulla strada della democrazia. Le differenze tra la strategia propagandistica americana e quella inglese emergono fin dalle prime campagne, lanciate dagli inglesi già nel 1939 e via via che si intensifica lo sforzo bellico contro l’ Italia, le occasioni di divergenza tra gli inglesi e gli americani sull’impostazione della strategia propagandistica si moltiplicano. Il conflitto nasce dalle diverse politiche che ispirano l’atteggiamento dei due alleati nei confronti del paese e del governo fascista. Come noto, l’atteggiamento più duro degli inglesi va fatto schematicamente risalire a motivi di natura geopolitica che puntano a salvaguardare il ruolo della potenza britannica nel Mediterraneo, ruolo che gli italiani avevano osato sfidare con la conquista dell’ Etiopia e con la dichiarazione di guerra. Al contrario, gli americani non hanno risentimenti pregressi che li inducano a chiudere ogni porta di fronte ad un possibile dialogo soprattutto se esiste l’eventualità di una pace separata con l’ Italia. Non solo, il presidente Roosevelt deve anche tener conto di una potente lobby italo-americana composta da circa 6 milioni di potenziali elettori per lo più democratici che dopo avere abbandonato le iniziali simpatie filofasciste ed appoggiato lo sforzo bellico americano, si aspettano un atteggiamento benevolo degli Stati Uniti nei confronti della madrepatria. Quando bisogna far accettare all’ Italia la resa incondizionata, Roosevelt pronuncia alla radio parole che fanno leva sugli ideali dell’antifascismo per convincere che la capitolazione è necessaria per distruggere politicamente e militarmente un’ideologia basata sulla sottomissione e sulla conquista di altri popoli. E’quindi sulla motivazione ideologica che viene impostata la strategia propagandistica nei confronti dell’ Italia, primo paese dell’ Asse ad essere occupato dalle truppe alleate e a rappresentare una sorta di test case per misurare l’efficacia della propaganda alleata in vista dell’occupazione della Germania e della liberazione dell’ Europa. Lo sforzo organizzativo che ne consegue è imponente, sia sotto il profilo degli strumenti propagandistici- che vanno dai volantini lanciati dagli aerei, alle trasmissioni radiofoniche di radio estere e italiane appena riattivate, alla fornitura dei famosi V-disk, musicali o con voci inviati a migliaia - sia sotto il profilo istituzionale con la moltiplicazione di strutture appositamente create per le attività di propaganda che rappresentano il nucleo iniziale di un sistema propagandistico sempre più efficiente costruito per vincere la battaglia dell’etere e conquistare “i cuori e le menti” degli italiani.

La propaganda anglo-americana alla radio in Italia (1943-1945) / Gabrielli, Gloria. - STAMPA. - (2006), pp. 29-60.

La propaganda anglo-americana alla radio in Italia (1943-1945)

GABRIELLI, Gloria
2006

Abstract

Il saggio analizza le strategie propagandistiche radiofoniche messe in atto da Gran Bretagna e Stati Uniti nei confronti dell' Italia durante la II guerra mondiale allo scopo di indurre la popolazione a rovesciare il fascismo e ad avviarsi sulla strada della democrazia. Le differenze tra la strategia propagandistica americana e quella inglese emergono fin dalle prime campagne, lanciate dagli inglesi già nel 1939 e via via che si intensifica lo sforzo bellico contro l’ Italia, le occasioni di divergenza tra gli inglesi e gli americani sull’impostazione della strategia propagandistica si moltiplicano. Il conflitto nasce dalle diverse politiche che ispirano l’atteggiamento dei due alleati nei confronti del paese e del governo fascista. Come noto, l’atteggiamento più duro degli inglesi va fatto schematicamente risalire a motivi di natura geopolitica che puntano a salvaguardare il ruolo della potenza britannica nel Mediterraneo, ruolo che gli italiani avevano osato sfidare con la conquista dell’ Etiopia e con la dichiarazione di guerra. Al contrario, gli americani non hanno risentimenti pregressi che li inducano a chiudere ogni porta di fronte ad un possibile dialogo soprattutto se esiste l’eventualità di una pace separata con l’ Italia. Non solo, il presidente Roosevelt deve anche tener conto di una potente lobby italo-americana composta da circa 6 milioni di potenziali elettori per lo più democratici che dopo avere abbandonato le iniziali simpatie filofasciste ed appoggiato lo sforzo bellico americano, si aspettano un atteggiamento benevolo degli Stati Uniti nei confronti della madrepatria. Quando bisogna far accettare all’ Italia la resa incondizionata, Roosevelt pronuncia alla radio parole che fanno leva sugli ideali dell’antifascismo per convincere che la capitolazione è necessaria per distruggere politicamente e militarmente un’ideologia basata sulla sottomissione e sulla conquista di altri popoli. E’quindi sulla motivazione ideologica che viene impostata la strategia propagandistica nei confronti dell’ Italia, primo paese dell’ Asse ad essere occupato dalle truppe alleate e a rappresentare una sorta di test case per misurare l’efficacia della propaganda alleata in vista dell’occupazione della Germania e della liberazione dell’ Europa. Lo sforzo organizzativo che ne consegue è imponente, sia sotto il profilo degli strumenti propagandistici- che vanno dai volantini lanciati dagli aerei, alle trasmissioni radiofoniche di radio estere e italiane appena riattivate, alla fornitura dei famosi V-disk, musicali o con voci inviati a migliaia - sia sotto il profilo istituzionale con la moltiplicazione di strutture appositamente create per le attività di propaganda che rappresentano il nucleo iniziale di un sistema propagandistico sempre più efficiente costruito per vincere la battaglia dell’etere e conquistare “i cuori e le menti” degli italiani.
2006
La Seconda guerra mondiale e la sua memoria
9788849811032
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
La propaganda anglo-americana alla radio in Italia (1943-1945) / Gabrielli, Gloria. - STAMPA. - (2006), pp. 29-60.
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