Nel contributo, un estratto della tesi di dottorato, si esplicitano i temi e gli interessi di ricerca in architettura degli interni. Nella storia dell’architettura emergono periodi storici, personaggi, filoni di ricerca, che rivelano una attenzione particolare alle forme dello spazio che li distingue da momenti più interessati all’indagine di aspetti funzionali o prestazionali. La tesi vuole concentrarsi su uno di questi momenti, proponendo una lettura aggregata e critica di allestimenti di padiglioni e monumenti italiani, costruiti tra il 1946 e il 1971. Durante questi venticinque anni e in queste tipologie di architetture, la ricerca riconosce una specificità di indagine spaziale rispetto al tema della composizione architettonica. Il valore di queste particolari opere, apparentemente marginali e quasi sempre superflue da un punto di vista pratico, risiede proprio nell’esplicitazione e nella verifica di ragionamenti spaziali puri, vincolati solo alle sensazioni che l’uomo è in grado di produrre e percepire attraverso lo spazio costruito. Dal punto di vista metodologico il lavoro si struttura seguendo una logica di ricerca non storiografica ma critico-analitica. I casi sono selezionati senza una volontà di completezza storica, quanto per rilevanza dei processi progettuali. Quello che si delinea è un panorama di piccole architetture esemplari ed esemplificative di grandi idee compositive, sintetici teoremi di spazio capaci di verificare le relazioni tra l’uomo e l’ambiente mediate esclusivamente dall’architettura costruita.
Interni come teoremi spaziali / Marchese, Edoardo. - (2021), pp. 190-193.
Interni come teoremi spaziali
Edoardo Marchese
Primo
2021
Abstract
Nel contributo, un estratto della tesi di dottorato, si esplicitano i temi e gli interessi di ricerca in architettura degli interni. Nella storia dell’architettura emergono periodi storici, personaggi, filoni di ricerca, che rivelano una attenzione particolare alle forme dello spazio che li distingue da momenti più interessati all’indagine di aspetti funzionali o prestazionali. La tesi vuole concentrarsi su uno di questi momenti, proponendo una lettura aggregata e critica di allestimenti di padiglioni e monumenti italiani, costruiti tra il 1946 e il 1971. Durante questi venticinque anni e in queste tipologie di architetture, la ricerca riconosce una specificità di indagine spaziale rispetto al tema della composizione architettonica. Il valore di queste particolari opere, apparentemente marginali e quasi sempre superflue da un punto di vista pratico, risiede proprio nell’esplicitazione e nella verifica di ragionamenti spaziali puri, vincolati solo alle sensazioni che l’uomo è in grado di produrre e percepire attraverso lo spazio costruito. Dal punto di vista metodologico il lavoro si struttura seguendo una logica di ricerca non storiografica ma critico-analitica. I casi sono selezionati senza una volontà di completezza storica, quanto per rilevanza dei processi progettuali. Quello che si delinea è un panorama di piccole architetture esemplari ed esemplificative di grandi idee compositive, sintetici teoremi di spazio capaci di verificare le relazioni tra l’uomo e l’ambiente mediate esclusivamente dall’architettura costruita.File | Dimensione | Formato | |
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