Nel corso del Novecento e, segnatamente, a partire dalle Avanguardie storiche, molti sono stati i momenti di attenzione alla sinestesia nelle arti, ma è a partire dalla seconda metà del secolo che in Italia il fenomeno è stato letto anche come modalità di interazione tra opera e fruitore, aprendo nuove possibilità di ricezione del lavoro artistico. A determinare tale rifioritura di interesse concorsero più fattori attribuibili a differenti discipline, come un’inedita attenzione al concetto di comunicazione, gli sviluppi della musica contemporanea e del concetto stesso di suono, ma anche un nuovo interesse per l’idea di spazio inteso come luogo dinamico di interazione, attivamente modificabile attraverso la sensibilità del soggetto . A tutti questi coefficienti il concetto di sinestesia si lega strettamente, rivelandosi possibile chiave di lettura e spunto di riflessione per parte della produzione artistica italiana della seconda metà del Novecento, che ha visto la nascita di opere caratterizzate da sconfinamenti linguistici e ibridazioni disciplinari. Successivamente,con il ristabilimento di un rapporto simmetrico tra autore e fruitore coincidente grosso modo con l’era postmoderna, intorno all’ultima decade del Novecento una diffusa ripresa delle avanguardie e l’implemento tecnologico hanno portato anche a una rinnovata attenzione al corpo e al dato sensoriale. In tempi più recenti, il concetto di comunicazione sinestetica si è legato a filo doppio con il design e le strategie di marketing, che hanno proposto prodotti e messaggi tesi alla sollecitazione simultanea di più sensi, verso una comunicazione immersiva e totalizzante . A partire dall’idea di apertura dell’opera e attraverso l’analisi di alcuni casi selezionati, il contributo si propone di ripercorrere, tra continuità e discontinuità, tra connessioni, suggestioni e riletture, i luoghi e le tappe salienti dello sviluppo di una prospettiva sinestetica italiana dagli anni della neoavanguardia all’epoca contemporanea, che ha coinvolto la letteratura, la musica, l’arte e l’ambiente espositivo stesso.
Orientamenti sinestetici per una comunicazione interattiva in Italia dagli anni Sessanta all'epoca contemporanea / DE PINTO, Livia. - (2021), pp. 83-98.
Orientamenti sinestetici per una comunicazione interattiva in Italia dagli anni Sessanta all'epoca contemporanea
Livia de Pinto
2021
Abstract
Nel corso del Novecento e, segnatamente, a partire dalle Avanguardie storiche, molti sono stati i momenti di attenzione alla sinestesia nelle arti, ma è a partire dalla seconda metà del secolo che in Italia il fenomeno è stato letto anche come modalità di interazione tra opera e fruitore, aprendo nuove possibilità di ricezione del lavoro artistico. A determinare tale rifioritura di interesse concorsero più fattori attribuibili a differenti discipline, come un’inedita attenzione al concetto di comunicazione, gli sviluppi della musica contemporanea e del concetto stesso di suono, ma anche un nuovo interesse per l’idea di spazio inteso come luogo dinamico di interazione, attivamente modificabile attraverso la sensibilità del soggetto . A tutti questi coefficienti il concetto di sinestesia si lega strettamente, rivelandosi possibile chiave di lettura e spunto di riflessione per parte della produzione artistica italiana della seconda metà del Novecento, che ha visto la nascita di opere caratterizzate da sconfinamenti linguistici e ibridazioni disciplinari. Successivamente,con il ristabilimento di un rapporto simmetrico tra autore e fruitore coincidente grosso modo con l’era postmoderna, intorno all’ultima decade del Novecento una diffusa ripresa delle avanguardie e l’implemento tecnologico hanno portato anche a una rinnovata attenzione al corpo e al dato sensoriale. In tempi più recenti, il concetto di comunicazione sinestetica si è legato a filo doppio con il design e le strategie di marketing, che hanno proposto prodotti e messaggi tesi alla sollecitazione simultanea di più sensi, verso una comunicazione immersiva e totalizzante . A partire dall’idea di apertura dell’opera e attraverso l’analisi di alcuni casi selezionati, il contributo si propone di ripercorrere, tra continuità e discontinuità, tra connessioni, suggestioni e riletture, i luoghi e le tappe salienti dello sviluppo di una prospettiva sinestetica italiana dagli anni della neoavanguardia all’epoca contemporanea, che ha coinvolto la letteratura, la musica, l’arte e l’ambiente espositivo stesso.File | Dimensione | Formato | |
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