Riflettere sulla figura dello straniero, in particolare di chi è politicamente straniero, all’indomani di una nuova ondata di atti terroristici che hanno coinvolto il cuore dell’Europa (si pensi al 13 novembre 2015 parigino o all’attacco nell’aeroporto di Bruxelles), non è semplice. La popolazione ha paura e le vittime della paura, in molti casi, sono tutti gli appartenenti ad un credo religioso, provenienti soprattutto dal Medio Oriente, riconoscibili fisicamente: i musulmani. Ciò che succede oggi, seppur per motivazioni diverse, ha avuto nella prima metà del Novecento un illustre esempio nell’odio scatenatosi contro il popolo ebraico. Ѐ purtroppo costante l’impressione che qualcosa di molto simile si stia ripetendo nell’odio e nella paura che i media inculcano nei confronti dei vicini musulmani, dei migranti, di quelli che hanno banalmente la pelle di colore diverso. La filosofia può e deve essere uno strumento di rivalsa per una società profondamente in crisi da un punto di vista identitario. Le riflessioni di Hanna Arendt, Jacques Derrida e Emmanuel Lévinas sono soltanto tre illustri esempi, tre pensieri che hanno avuto modo di partorire idee e concetti estremamente interessanti a causa soprattutto del fatto che hanno provato sulla loro pelle quello di cui parlano. Da essi deriva, dunque, una riflessione sul senso di identità, dello scambio con l’altro, di appartenenza a una “patria” o comunque a una “comunità”, e su cosa significhi poi quando da queste si viene allontanati.
Ostaggi. Briciole di filosofia per un'etica dell'accoglienza / Caterina, Elena. - (2016), pp. 17-28.
Ostaggi. Briciole di filosofia per un'etica dell'accoglienza
Elena Caterina
2016
Abstract
Riflettere sulla figura dello straniero, in particolare di chi è politicamente straniero, all’indomani di una nuova ondata di atti terroristici che hanno coinvolto il cuore dell’Europa (si pensi al 13 novembre 2015 parigino o all’attacco nell’aeroporto di Bruxelles), non è semplice. La popolazione ha paura e le vittime della paura, in molti casi, sono tutti gli appartenenti ad un credo religioso, provenienti soprattutto dal Medio Oriente, riconoscibili fisicamente: i musulmani. Ciò che succede oggi, seppur per motivazioni diverse, ha avuto nella prima metà del Novecento un illustre esempio nell’odio scatenatosi contro il popolo ebraico. Ѐ purtroppo costante l’impressione che qualcosa di molto simile si stia ripetendo nell’odio e nella paura che i media inculcano nei confronti dei vicini musulmani, dei migranti, di quelli che hanno banalmente la pelle di colore diverso. La filosofia può e deve essere uno strumento di rivalsa per una società profondamente in crisi da un punto di vista identitario. Le riflessioni di Hanna Arendt, Jacques Derrida e Emmanuel Lévinas sono soltanto tre illustri esempi, tre pensieri che hanno avuto modo di partorire idee e concetti estremamente interessanti a causa soprattutto del fatto che hanno provato sulla loro pelle quello di cui parlano. Da essi deriva, dunque, una riflessione sul senso di identità, dello scambio con l’altro, di appartenenza a una “patria” o comunque a una “comunità”, e su cosa significhi poi quando da queste si viene allontanati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.