The Failed Reconciliation: The Role of the Judiciary in Post-fascist Italy and the Togliatti Amnesty

The 1946 could be seen as a watershed for the Italian transition. In that year the Amnesty issued by the communist Minister of Justice, and secretary of the Italian Communist Party, Palmiro Togliatti, represented a crucial passage towards a new pacific order. Not just because it took place few weeks after the proclamation of the Italian Republic, with the victory of the referendum of 2 June, but also for its general significance: to come to terms with the recent past for a country just sorted out from the war and the fascist regime. The paper focus on: (1) the failure of the purge phenomenon, especially concerning higher ranks of the judiciary involved with the dictatorship (Court of cassation, Appeal courts, Ministry of justice), which were implicated in the purge processes as judges and as defendants; (2) the transitional justice, implemented in 1944–1946 by theHigh Court of justice for Sanctions against Fascism and the Special Courts of Assize, that were special tribunals, but under the control of professional judges; (3) the wide application of amnesty to fascist collaborators and hierarchs. Finally, it will be stressed that transitional justice was an important but controversial moment on the road back to democratic life and the primacy of law in Italy.

Il 1946 può essere visto come uno spartiacque per la transizione italiana. In quell'anno l'amnistia emanata dal ministro della Giustizia comunista e segretario del Partito Comunista Italiano, Palmiro Togliatti, rappresentò un passaggio cruciale verso un nuovo ordine pacifico. Non solo perché avvenne poche settimane dopo la proclamazione della Repubblica Italiana, con la vittoria del referendum del 2 giugno, ma anche per il suo significato generale: fare i conti con il recente passato per un paese appena uscito dalla guerra e dal regime fascista. Il documento si concentra su: (1) il fallimento del fenomeno dell'epurazione, soprattutto per quanto riguarda i gradi più alti della magistratura coinvolti con dittatura (Corte di Cassazione, Corti d'Appello, Ministero della Ggiustizia), che furono coinvolti nei processi di epurazione come giudici e come imputati; (2) la giustizia di transizione, attuata nel 1944-1946 dall'Alta Corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo e dalle Corti d'Assise Speciali, che erano tribunali speciali, ma sotto il controllo di giudici professionisti; (3) l'ampia applicazione dell'amnistia ai collaboratori e gerarchi fascisti. Infine, si argomenterà come la giustizia di transizione sia stata un momento importante ma controverso sulla strada del ritorno alla vita democratica e al primato del diritto in Italia. Tradotto con www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)