Negli ultimi anni il fenomeno della violenza di genere sulle donne nelle sue varie forme ha ottenuto sempre più eco mediatica. Le politiche di settore non sempre riescono ad avere i risultati attesi, anche perché mancano informazioni puntuali, strutturali e strutturate che permettono di pianificare adeguatamente gli interventi necessari. L’esigenza di informazioni puntuali sulle attività di contrasto alla violenza che sono sorte in tutto il territorio con modalità talvolta molto differenziate è diventata finalmente evidente. I dati raccolti con la prima indagine nazionale sui 335 Centri Antiviolenza e sulle 264 Case Rifugio in Italia, sia aderenti che autonomi rispetto all’Intesa Stato-Regioni del 2014 che ne disciplina le caratteristiche e i servizi minimi, sono una prima iniziale risposta al bisogno informativo a livello istituzionale. Ma l’importanza di queste rilevazioni rende necessaria anche una riflessione sui possibili utilizzi secondari di queste informazioni che non sempre sono agevoli. Attraverso il tentativo di costruire un indice di aderenza ai requisiti presenti nell’Intesa, gli autori vogliono mettere in luce i limiti presenti negli strumenti di rilevazione attuale per un corretto e completo monitoraggio dei servizi di contrasto alla violenza di genere. Con una loro modifica, infatti, anche di minimo impatto, sarebbe possibile utilizzarli per programmare interventi specifici e tempestivi per le criticità che si palesano sul territorio nei vari settori di gestione del servizio antiviolenza.
L'aderenza dei centri antiviolenza ai requisiti minimi dell'Intesa Stato-Regioni: questioni metodologiche / Cerbara, Loredana; Marchesini, Nicolò. - (2021), pp. 201-220.
L'aderenza dei centri antiviolenza ai requisiti minimi dell'Intesa Stato-Regioni: questioni metodologiche
Marchesini, NicolòSecondo
2021
Abstract
Negli ultimi anni il fenomeno della violenza di genere sulle donne nelle sue varie forme ha ottenuto sempre più eco mediatica. Le politiche di settore non sempre riescono ad avere i risultati attesi, anche perché mancano informazioni puntuali, strutturali e strutturate che permettono di pianificare adeguatamente gli interventi necessari. L’esigenza di informazioni puntuali sulle attività di contrasto alla violenza che sono sorte in tutto il territorio con modalità talvolta molto differenziate è diventata finalmente evidente. I dati raccolti con la prima indagine nazionale sui 335 Centri Antiviolenza e sulle 264 Case Rifugio in Italia, sia aderenti che autonomi rispetto all’Intesa Stato-Regioni del 2014 che ne disciplina le caratteristiche e i servizi minimi, sono una prima iniziale risposta al bisogno informativo a livello istituzionale. Ma l’importanza di queste rilevazioni rende necessaria anche una riflessione sui possibili utilizzi secondari di queste informazioni che non sempre sono agevoli. Attraverso il tentativo di costruire un indice di aderenza ai requisiti presenti nell’Intesa, gli autori vogliono mettere in luce i limiti presenti negli strumenti di rilevazione attuale per un corretto e completo monitoraggio dei servizi di contrasto alla violenza di genere. Con una loro modifica, infatti, anche di minimo impatto, sarebbe possibile utilizzarli per programmare interventi specifici e tempestivi per le criticità che si palesano sul territorio nei vari settori di gestione del servizio antiviolenza.File | Dimensione | Formato | |
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