In momenti di difficoltà, come quelli imposti dalla pandemia da COVID - 19, la distanza dalla scuola come istituzione di socializzazione è stata in parte colmata dal ritorno alle vecchie istituzioni di garanzia. Il valore di bene rifugio della cultura, dell’educazione, dell’informazione certificata viene fuori con chiarezza nei mesi della pandemia e della reclusione, che ripristinano il ruolo delle istituzioni culturali, delle università, della ricerca scientifica, dei media di servizio pubblico, in grado di fornire riconoscibilità e fiducia ai cittadini, persino a quelli tenuti fino a ora ai margini del mainstream, come i giovani. Proprio in questa direzione va la lezione della pandemia nei confronti dell’informazione e dei TG. Spazi simbolici e comunicativi strategici per la condivisione delle priorità della sfera pubblica, i telegiornali si sono posti come possibile finestra sul mondo e risposta al bisogno di conoscenza su una situazione di emergenza sanitaria senza precedenti. Ancor più del passato, un giornalismo responsabile e consapevole delle proprie funzioni sociali potrebbe servire per andare oltre il trauma e far intravedere l’alba di una rinascita basata sull’informazione e sulla conoscenza: la conoscenza generata dalla ricerca e dall’individuazione di vaccini e da cure per il Covid-19, la conoscenza delle prospettive d’uscita dalla crisi, la conoscenza intesa come luce sugli angoli oscuri della vita sociale, anche attraverso la lente d’ingrandimento dei media audiovisivi, per evitare che la loro ombra privi di orizzonti la vita delle persone e dei giovani in particolare.
I Tg della crisi. Il flusso informativo mainstream dentro e oltre la pandemia: verso una strategia di conciliazione con i giovani / Gavrila, Mihaela. - (2021), pp. 45-62.
I Tg della crisi. Il flusso informativo mainstream dentro e oltre la pandemia: verso una strategia di conciliazione con i giovani
Gavrila, Mihaela
2021
Abstract
In momenti di difficoltà, come quelli imposti dalla pandemia da COVID - 19, la distanza dalla scuola come istituzione di socializzazione è stata in parte colmata dal ritorno alle vecchie istituzioni di garanzia. Il valore di bene rifugio della cultura, dell’educazione, dell’informazione certificata viene fuori con chiarezza nei mesi della pandemia e della reclusione, che ripristinano il ruolo delle istituzioni culturali, delle università, della ricerca scientifica, dei media di servizio pubblico, in grado di fornire riconoscibilità e fiducia ai cittadini, persino a quelli tenuti fino a ora ai margini del mainstream, come i giovani. Proprio in questa direzione va la lezione della pandemia nei confronti dell’informazione e dei TG. Spazi simbolici e comunicativi strategici per la condivisione delle priorità della sfera pubblica, i telegiornali si sono posti come possibile finestra sul mondo e risposta al bisogno di conoscenza su una situazione di emergenza sanitaria senza precedenti. Ancor più del passato, un giornalismo responsabile e consapevole delle proprie funzioni sociali potrebbe servire per andare oltre il trauma e far intravedere l’alba di una rinascita basata sull’informazione e sulla conoscenza: la conoscenza generata dalla ricerca e dall’individuazione di vaccini e da cure per il Covid-19, la conoscenza delle prospettive d’uscita dalla crisi, la conoscenza intesa come luce sugli angoli oscuri della vita sociale, anche attraverso la lente d’ingrandimento dei media audiovisivi, per evitare che la loro ombra privi di orizzonti la vita delle persone e dei giovani in particolare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.