Inizio del 2021. Ancora non si intravvede con chiarezza l’uscita dalla pandemia da Covid-19 e sugli schermi di ogni tipo risuonano ancora parole, testimonianze, richiami che ruotano intorno all’infanzia e all’adolescenza, soprattutto in relazione alla privazione dalla scuola. Quasi del tutto assente dal dibattito risulta invece il loro essere stati proiettati davanti ai media e a contenuti audiovisivi non sempre adeguati alle fasce di età più fragili. Ma l’argomento riguarda tutti noi, genitori, educatori, editori e torna ad essere più che mai attuale in questa situazione di emergenza sanitaria senza precedenti, sollecitando un’adeguata analisi e simulazione delle conseguenze a medio-lungo termine. Non a caso, nel tentativo di definizione del titolo dell’iniziativa di rendicontazione culturale del periodo di attività 2017-2021 del Comitato Media e Minori - MISE, del quale l'autrice fa parte, in rappresentanza delle istituzioni, è stato messo a fuoco l’obiettivo di analizzare criticamente e in maniera multidimensionale la situazione, per poter poi “Guardare oltre”. Guardare alle conseguenze della pandemia non solo in termini sanitari e di limitazione al diritto all’istruzione, ma anche socio-psicologici e di cambiamento negli stili di vita. Guardare oltre le questioni di superficie e l’apparente marginalità del rapporto quantitativo e qualitativo dei bambini e dei ragazzi con i testi mediali per comprendere quale sia il ruolo che media, istituzioni e società civile dovrebbero assumersi in termini di accompagnamento delle fasce più deboli nel perseguimento dei propri diritti e nella loro tutela. In effetti, il messaggio che dovrebbe orientare politiche pubbliche della comunicazione e l’agire degli operatori, nel rispetto delle loro funzioni sociali, dei principi etici e delle responsabilità nei confronti delle persone che, nel tempo e, in particolare, nell’anno più complesso di quest’inizio di millennio, hanno trovato rifugio nei testi mediali, è proprio il desiderio di “guardare oltre”. Per farlo con più consapevolezza, appare più che mai necessario provare a comprendere le dinamiche del mercato dell’audiovisivo, per immaginare nuove strategie di coltivazione del patto con i pubblici e, in particolare, con le platee di bambini e ragazzi, all’improvviso sottratti alle altre forme di socializzazione, come la scuola e i gruppi dei pari e catapultati violentemente negli ambienti mediali on e offline. Il confronto tra produttori, editori e strateghi della comunicazione audiovisiva e gli utenti, rappresentati anche dalle loro associazioni di riferimento, apre verso una dimensione progettuale che sollecita nella tutela delle fasce più vulnerabili e nel rispetto dei diritti dei bambini e dei ragazzi la sinergia tra il Media System e tutte le altre istituzioni impegnate nel garantire la crescita e lo sviluppo armonioso dei minori.
Il Media System alla prova del futuro. Bambini e ragazzi tra paura e richiesta di asilo nell’audiovisivo digitale / Gavrila, Mihaela. - (2021), pp. 46-65.
Il Media System alla prova del futuro. Bambini e ragazzi tra paura e richiesta di asilo nell’audiovisivo digitale
Gavrila, Mihaela
2021
Abstract
Inizio del 2021. Ancora non si intravvede con chiarezza l’uscita dalla pandemia da Covid-19 e sugli schermi di ogni tipo risuonano ancora parole, testimonianze, richiami che ruotano intorno all’infanzia e all’adolescenza, soprattutto in relazione alla privazione dalla scuola. Quasi del tutto assente dal dibattito risulta invece il loro essere stati proiettati davanti ai media e a contenuti audiovisivi non sempre adeguati alle fasce di età più fragili. Ma l’argomento riguarda tutti noi, genitori, educatori, editori e torna ad essere più che mai attuale in questa situazione di emergenza sanitaria senza precedenti, sollecitando un’adeguata analisi e simulazione delle conseguenze a medio-lungo termine. Non a caso, nel tentativo di definizione del titolo dell’iniziativa di rendicontazione culturale del periodo di attività 2017-2021 del Comitato Media e Minori - MISE, del quale l'autrice fa parte, in rappresentanza delle istituzioni, è stato messo a fuoco l’obiettivo di analizzare criticamente e in maniera multidimensionale la situazione, per poter poi “Guardare oltre”. Guardare alle conseguenze della pandemia non solo in termini sanitari e di limitazione al diritto all’istruzione, ma anche socio-psicologici e di cambiamento negli stili di vita. Guardare oltre le questioni di superficie e l’apparente marginalità del rapporto quantitativo e qualitativo dei bambini e dei ragazzi con i testi mediali per comprendere quale sia il ruolo che media, istituzioni e società civile dovrebbero assumersi in termini di accompagnamento delle fasce più deboli nel perseguimento dei propri diritti e nella loro tutela. In effetti, il messaggio che dovrebbe orientare politiche pubbliche della comunicazione e l’agire degli operatori, nel rispetto delle loro funzioni sociali, dei principi etici e delle responsabilità nei confronti delle persone che, nel tempo e, in particolare, nell’anno più complesso di quest’inizio di millennio, hanno trovato rifugio nei testi mediali, è proprio il desiderio di “guardare oltre”. Per farlo con più consapevolezza, appare più che mai necessario provare a comprendere le dinamiche del mercato dell’audiovisivo, per immaginare nuove strategie di coltivazione del patto con i pubblici e, in particolare, con le platee di bambini e ragazzi, all’improvviso sottratti alle altre forme di socializzazione, come la scuola e i gruppi dei pari e catapultati violentemente negli ambienti mediali on e offline. Il confronto tra produttori, editori e strateghi della comunicazione audiovisiva e gli utenti, rappresentati anche dalle loro associazioni di riferimento, apre verso una dimensione progettuale che sollecita nella tutela delle fasce più vulnerabili e nel rispetto dei diritti dei bambini e dei ragazzi la sinergia tra il Media System e tutte le altre istituzioni impegnate nel garantire la crescita e lo sviluppo armonioso dei minori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.