Il paradigma della Smart City viene sempre più spesso considerato la panacea in grado di far fronte alle sfide quotidiane. Sfide alle quali sono chiamati a rispondere in modo sempre più veloce ed efficace i governi locali. Il presente lavoro cercherà di offrire un’analisi del contesto italiano attraverso la trattazione di questo fenomeno in chiave teorico-concettuale, con riferimento alla città di Roma. In particolare, la città di Roma verrà presa come case study. L’ipotesi di ricerca a fondamento di questo lavoro consiste nel cercare di comprendere se la smartness di una città possa dipendere non soltanto dalle dimensioni che generalmente la letteratura passa in rassegna – e né, soltanto, dalla loro qualità e quantità –, ma anche da altri fattori. Secondo tale ipotesi, cioè, una città può dirsi smart non semplicemente in base alle sue dimensioni di esperienza – la governance, l’economia, l’ambiente e così via – o a quante ne riesca contemporaneamente a coprire, ma è smart nella misura in cui essa sia capace di rispondere a tutta una serie di elementi.
La città di Roma e il tortuoso cammino verso la smartness. Uno sguardo sociologico sulle trasformazioni urbane / Gurashi, Romina; Iannuzzi, Ilaria; Sessa, Melissa. - (2021), pp. 143-169. - ETEROTOPIE.
La città di Roma e il tortuoso cammino verso la smartness. Uno sguardo sociologico sulle trasformazioni urbane
Gurashi, Romina;Iannuzzi, Ilaria;Sessa, Melissa
2021
Abstract
Il paradigma della Smart City viene sempre più spesso considerato la panacea in grado di far fronte alle sfide quotidiane. Sfide alle quali sono chiamati a rispondere in modo sempre più veloce ed efficace i governi locali. Il presente lavoro cercherà di offrire un’analisi del contesto italiano attraverso la trattazione di questo fenomeno in chiave teorico-concettuale, con riferimento alla città di Roma. In particolare, la città di Roma verrà presa come case study. L’ipotesi di ricerca a fondamento di questo lavoro consiste nel cercare di comprendere se la smartness di una città possa dipendere non soltanto dalle dimensioni che generalmente la letteratura passa in rassegna – e né, soltanto, dalla loro qualità e quantità –, ma anche da altri fattori. Secondo tale ipotesi, cioè, una città può dirsi smart non semplicemente in base alle sue dimensioni di esperienza – la governance, l’economia, l’ambiente e così via – o a quante ne riesca contemporaneamente a coprire, ma è smart nella misura in cui essa sia capace di rispondere a tutta una serie di elementi.File | Dimensione | Formato | |
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