La strategia insediativa del recinto, coniugata con il progetto alla scala territoriale, mette in luce nuove, cruciali, figure compositive. Recintare è un gesto ancestrale connaturato all’abitare: è l’atto di riconoscimento e appropriazione di uno spazio fisico, ma il gesto che separa un frammento di paesaggio dal resto dell’ambiente è soprattutto un atto di formalizzazione. Il recinto stabilisce le condizioni fisiche e spaziali del rapporto tra l’interno e il territorio circostante, determinando nuove regole di transizione tra un’area e l’altra e differenti connessioni tra gli spazi e le cose. Le numerose esperienze progettuali elaborate attorno a questo assunto vengono di seguito ripercorse attraverso tre tappe significative. La prima, sviluppata nei progetti presentati al concorso per le Barene di San Giuliano a Mestre, utilizza il recinto quale dispositivo di transizione tra elementi naturali e artificiali; la seconda, rappresentata dalle proposte del gruppo Gregotti per le sedi universitarie di Firenze e Reggio Calabria, elabora il principio insediativo del recinto come espressione del dialogo tra geografia e segni architettonici; la terza, proposta da Gabetti e Isola per il centro direzionale FIAT a Candiolo, verte sulla percezione fenomenologica dello spazio recintato in relazione alle preesistenze storiche e territoriali.
Progetti italiani alla grande scala. Recinto tra utopia e disegno del territorio / Morgia, Federica. - (2021), pp. 335-344. - DIAP PRINT.
Progetti italiani alla grande scala. Recinto tra utopia e disegno del territorio
Federica Morgia
2021
Abstract
La strategia insediativa del recinto, coniugata con il progetto alla scala territoriale, mette in luce nuove, cruciali, figure compositive. Recintare è un gesto ancestrale connaturato all’abitare: è l’atto di riconoscimento e appropriazione di uno spazio fisico, ma il gesto che separa un frammento di paesaggio dal resto dell’ambiente è soprattutto un atto di formalizzazione. Il recinto stabilisce le condizioni fisiche e spaziali del rapporto tra l’interno e il territorio circostante, determinando nuove regole di transizione tra un’area e l’altra e differenti connessioni tra gli spazi e le cose. Le numerose esperienze progettuali elaborate attorno a questo assunto vengono di seguito ripercorse attraverso tre tappe significative. La prima, sviluppata nei progetti presentati al concorso per le Barene di San Giuliano a Mestre, utilizza il recinto quale dispositivo di transizione tra elementi naturali e artificiali; la seconda, rappresentata dalle proposte del gruppo Gregotti per le sedi universitarie di Firenze e Reggio Calabria, elabora il principio insediativo del recinto come espressione del dialogo tra geografia e segni architettonici; la terza, proposta da Gabetti e Isola per il centro direzionale FIAT a Candiolo, verte sulla percezione fenomenologica dello spazio recintato in relazione alle preesistenze storiche e territoriali.File | Dimensione | Formato | |
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