La Cité des Courtillières è un vasto insediamento di edilizia sociale per 1233 alloggi, collocato tra i comuni di Pantin e Bobigny, due municipalità della prima cintura parigina. Il progetto, elaborato tra il 1954 e il 1965 dall’architetto Émile Aillaud, si colloca nel solco delle eterodossie del moderno che fanno della deformazione del tipo un mezzo per ottenere spazialità complesse ed espressive. Nell’ambito del volume “recinti” si è tentato di dimostrare come questo “Grand Ensemble”, articolandosi nella dimensione territoriale, assuma il ruolo di un’infrastruttura che accoglie e protegge un frammento fittizio di paesaggio “primigenio”. Il progettista confina infatti la natura all’interno del recinto architettonico, inventando un palinsesto in divenire che non esiste al momento della costruzione ma a cui la sinuosa giacitura del volume residenziale sembra continuamente fare riferimento. La Cité des Courtillières diviene dunque, nella concezione del progettista, un “recinto inverso” che esclude la città e racchiude al suo interno uno spazio protetto in cui la natura ha avuto nei decenni la possibilità di manifestarsi, avverando così la profezia tutta moderna di un sistema ambientale maturo e rigoglioso capace di fondare le forme dell’abitare.

Il recinto inverso. La Cité des Courtillières di Émile Aillaud / Frediani, Daniele. - (2021), pp. 327-334. - DIAP PRINT.

Il recinto inverso. La Cité des Courtillières di Émile Aillaud

Daniele Frediani
Primo
2021

Abstract

La Cité des Courtillières è un vasto insediamento di edilizia sociale per 1233 alloggi, collocato tra i comuni di Pantin e Bobigny, due municipalità della prima cintura parigina. Il progetto, elaborato tra il 1954 e il 1965 dall’architetto Émile Aillaud, si colloca nel solco delle eterodossie del moderno che fanno della deformazione del tipo un mezzo per ottenere spazialità complesse ed espressive. Nell’ambito del volume “recinti” si è tentato di dimostrare come questo “Grand Ensemble”, articolandosi nella dimensione territoriale, assuma il ruolo di un’infrastruttura che accoglie e protegge un frammento fittizio di paesaggio “primigenio”. Il progettista confina infatti la natura all’interno del recinto architettonico, inventando un palinsesto in divenire che non esiste al momento della costruzione ma a cui la sinuosa giacitura del volume residenziale sembra continuamente fare riferimento. La Cité des Courtillières diviene dunque, nella concezione del progettista, un “recinto inverso” che esclude la città e racchiude al suo interno uno spazio protetto in cui la natura ha avuto nei decenni la possibilità di manifestarsi, avverando così la profezia tutta moderna di un sistema ambientale maturo e rigoglioso capace di fondare le forme dell’abitare.
2021
Recinti
978-88-229-0646-5
recinto; Aillaud; Courtillières; Pantin; Grand Ensemble; banlieue; modernità; natura; spazio aperto; residenza
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Il recinto inverso. La Cité des Courtillières di Émile Aillaud / Frediani, Daniele. - (2021), pp. 327-334. - DIAP PRINT.
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