Il proposito di riconsiderare la complessa problematica di natura storico-critica che coinvolge la chiesa-collegiata morbegnese costituisce il punto di partenza e insieme il fondamento di questo lavoro volto ad approfondire la vicenda formativa dell’opera e puntualizzare il succedersi delle sue ‘stratificazioni’. Gli esiti del progetto di ricerca Matrici di un impianto chiesastico tardo-barocco: il caso di S. Giovanni Battista a Morbegno e gli sviluppi europei. Questioni aperte tra storia e restauro oltre confermare l’originalità della struttura architettonica alla quale viene riconosciuto "un indiscusso valore di ‘modello spaziale’ ", riaccendono l’interesse sulla fabbrica edificata tra il 1680 ed il 1714, oggi restaurata con la cospicua e costante opera di sponsorizzazione della Fondazione Isabel & Balz Baechi iniziata fin al 2012 e ancora in corso. La tipologia dell'organismo chiesastico rientra negli impianti di tipo composto, ovale con dilatazione trasversale delle cappelle, ragione per cui la collegiata di Morbegno è stata, più volte, accostata ad alcuni capolavori rainaldiani, cui si richiama non solo per la spazialità, ma anche per il linguaggio plastico delle membrature e per la caratteristica modalità progettuale che, attraverso l'addizione dei corpi di fabbrica, realizza una fusione tra spazio longitudinale e spazio cruciforme determinando quelle singolarità che la rendono una ‘fusa complessità stupefacente' ancora pienamente barocca, basata sul principio combinatorio delle parti tra loro miscelate. Una rivalutazione globale del ‘bel San Giovanni’ prende le mosse dallo studio della fabbrica avviato con il Convegno Internazionale tenutosi a Morbegno nel 2014 i cui atti sono confluiti nel volume Il Colore dell’aria. Collegiata di San Giovanni Battista in Morbegno capolavoro barocco, edito nel 2015 e trova poi sviluppo nelle ipotesi attributive del suo possibile progettista, meglio individuato nell’ “ingegnero” Gerolamo Quadrio che ha già avuto importanti esiti editoriali pubblicati sia in lingua italiana che in tedesco nel 2019, qui necessariamente ri-considerati. In questo volume, ripartendo dalle tappe già consolidate, si procede ad altri approfondimenti includendo il San Giovanni Battista nel contesto geografico dell’Italia settentrionale con particolare riferimento all’ambito lombardo senza tralasciare i nessi con fabbriche del panorama internazionale dell’età tardo barocca; in effetti - in posizione baricentrica tra Roma e oltrAlpe –la collegiata di Morbegno sollecita l'ulteriore interesse verso altre esperienze architettoniche individuate in un contesto maggiormente ampio delle regioni dell'Europa centrale ove sono rintracciabili analoghe soluzioni sia linguistiche che tipologiche come per esempio la Karlskchirche di Vienna 1714, il San Giovanni Battista a Paštiky 1748-51, i Santi Pietro e Paolo a Březno1739-42, San Adalberto a Počaply1724-26, ed altri ancora in Austria e nei territori della Repubblica Ceca. Tutto ciò dilata il tema di ricerca sulla conoscenza dello stato delle opere e sulla conservazione della loro consistenza materica e strutturale; di qui, il lavoro che, basato sul vaglio dei documenti e sul "fondamentale studio diretto dell'opera", è andato a ricomporre le acquisizioni conoscitive entro la narrazione storica dell’organismo chiesastico della collegiata morbegnese e della sua singolare 'vicenda costruttiva'; argomento particolarmente delicato in considerazione di una applicazione corretta dei criteri – filologici, critici, conservativi – che le teorie del restauro ha fin qui elaborato.

Matrici di un impianto chiesastico tardo-barocco: il caso di San Giovanni Battista a Morbegno e gli sviluppi europei. Questioni aperte tra storia e restauro / Benedetti, Simona; Sette, Maria Piera. - (2021), pp. 1-212.

Matrici di un impianto chiesastico tardo-barocco: il caso di San Giovanni Battista a Morbegno e gli sviluppi europei. Questioni aperte tra storia e restauro.

Simona Benedetti
;
Maria Piera Sette
2021

Abstract

Il proposito di riconsiderare la complessa problematica di natura storico-critica che coinvolge la chiesa-collegiata morbegnese costituisce il punto di partenza e insieme il fondamento di questo lavoro volto ad approfondire la vicenda formativa dell’opera e puntualizzare il succedersi delle sue ‘stratificazioni’. Gli esiti del progetto di ricerca Matrici di un impianto chiesastico tardo-barocco: il caso di S. Giovanni Battista a Morbegno e gli sviluppi europei. Questioni aperte tra storia e restauro oltre confermare l’originalità della struttura architettonica alla quale viene riconosciuto "un indiscusso valore di ‘modello spaziale’ ", riaccendono l’interesse sulla fabbrica edificata tra il 1680 ed il 1714, oggi restaurata con la cospicua e costante opera di sponsorizzazione della Fondazione Isabel & Balz Baechi iniziata fin al 2012 e ancora in corso. La tipologia dell'organismo chiesastico rientra negli impianti di tipo composto, ovale con dilatazione trasversale delle cappelle, ragione per cui la collegiata di Morbegno è stata, più volte, accostata ad alcuni capolavori rainaldiani, cui si richiama non solo per la spazialità, ma anche per il linguaggio plastico delle membrature e per la caratteristica modalità progettuale che, attraverso l'addizione dei corpi di fabbrica, realizza una fusione tra spazio longitudinale e spazio cruciforme determinando quelle singolarità che la rendono una ‘fusa complessità stupefacente' ancora pienamente barocca, basata sul principio combinatorio delle parti tra loro miscelate. Una rivalutazione globale del ‘bel San Giovanni’ prende le mosse dallo studio della fabbrica avviato con il Convegno Internazionale tenutosi a Morbegno nel 2014 i cui atti sono confluiti nel volume Il Colore dell’aria. Collegiata di San Giovanni Battista in Morbegno capolavoro barocco, edito nel 2015 e trova poi sviluppo nelle ipotesi attributive del suo possibile progettista, meglio individuato nell’ “ingegnero” Gerolamo Quadrio che ha già avuto importanti esiti editoriali pubblicati sia in lingua italiana che in tedesco nel 2019, qui necessariamente ri-considerati. In questo volume, ripartendo dalle tappe già consolidate, si procede ad altri approfondimenti includendo il San Giovanni Battista nel contesto geografico dell’Italia settentrionale con particolare riferimento all’ambito lombardo senza tralasciare i nessi con fabbriche del panorama internazionale dell’età tardo barocca; in effetti - in posizione baricentrica tra Roma e oltrAlpe –la collegiata di Morbegno sollecita l'ulteriore interesse verso altre esperienze architettoniche individuate in un contesto maggiormente ampio delle regioni dell'Europa centrale ove sono rintracciabili analoghe soluzioni sia linguistiche che tipologiche come per esempio la Karlskchirche di Vienna 1714, il San Giovanni Battista a Paštiky 1748-51, i Santi Pietro e Paolo a Březno1739-42, San Adalberto a Počaply1724-26, ed altri ancora in Austria e nei territori della Repubblica Ceca. Tutto ciò dilata il tema di ricerca sulla conoscenza dello stato delle opere e sulla conservazione della loro consistenza materica e strutturale; di qui, il lavoro che, basato sul vaglio dei documenti e sul "fondamentale studio diretto dell'opera", è andato a ricomporre le acquisizioni conoscitive entro la narrazione storica dell’organismo chiesastico della collegiata morbegnese e della sua singolare 'vicenda costruttiva'; argomento particolarmente delicato in considerazione di una applicazione corretta dei criteri – filologici, critici, conservativi – che le teorie del restauro ha fin qui elaborato.
2021
Morbegno; tipologia composta; architettura tardo-barocca; chiesa di San Giovanni Battista; caratteri spaziali
Benedetti, Simona; Sette, Maria Piera
06 Curatela::06a Curatela
Matrici di un impianto chiesastico tardo-barocco: il caso di San Giovanni Battista a Morbegno e gli sviluppi europei. Questioni aperte tra storia e restauro / Benedetti, Simona; Sette, Maria Piera. - (2021), pp. 1-212.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1577110
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