Object of the experiment which follows, concerns the possibility of developing a neural model which is able to indicate, on a territory anthropized, which are placed and where the areas in which greater showing the probability of detecting a particular configuration insediamentale, linked to a given cultural horizon. This intent is engaged in the framework of the research methodology involved the construction of predictive models and over time has had a significant increase also in the context of the discipline, now has its own epistemological status was defined Spatial Archaeology. If we consider systems insediamentali antiquity indivisible units, determinatisi with time for a variety of political and economic reasons, in principle it would be possible to render a schematic representation in which each settlement can be represented or identifiable by a series of variable characters diversified ( shape, location, location on the ancient territory, elements of material culture). However, the documentation organized in this way simply describes an array of typological connections that are well suited to comparative analyzes, and diachronic analog, but rarely manages to satisfy the needs of a synchronic understanding of the spatial organization and dynamics. Through the help of the RNA we have tried to answer the following question: given a random distribution of settlements in a territory, each identifiable by some distinctive features (morphometric, dimensional, locational and material culture), you can identify which centers geographically is potentially more interesting to investigate (with systematic excavation), create a nuanced classification that makes the ascending gradient of this potential virtual, and yet to establish this gradient for any period of employment in them attested?

Oggetto della sperimentazione che segue, riguarda la possibilità di sviluppare un modello neurale che sia in grado di indicare, su un territorio antropizzato, quali e dove siano collocate le aree in cui maggiore risulti la probabilità di individuare una particolare configurazione insediamentale, legata ad un dato orizzonte culturale. Questo intento si innesta nel quadro delle ricerche metodologiche interessate alla costruzione di modelli predittivi e con il tempo ha avuto un forte incremento anche nell’ambito di quella disciplina che, ormai dotata di un proprio statuto epistemologico, è stata definita Archeologia Territoriale . Se consideriamo i sistemi insediamentali dell’antichità unità indivisibili, determinatisi con il tempo per una serie di motivi politici ed economici, in linea teorica sarebbe possibile anche renderne una rappresentazione schematica nella quale ogni insediamento sia rappresentabile o identificabile da una serie di caratteri variabili diversificati (forma, posizione geografica, collocazione sul territorio antico, elementi di cultura materiale). Tuttavia, la documentazione organizzata in questo modo descrive semplicemente una matrice di connessioni tipologiche che ben si prestano ad analisi comparative, diacroniche e analogiche, ma raramente riesce a soddisfare le esigenze di una comprensione sincronica e dinamica dell’organizzazione spaziale. Tramite l’ausilio delle RNA abbiamo cercato di rispondere al seguente interrogativo: data una distribuzione casuale di insediamenti in un territorio, ognuno identificabile per alcuni tratti distintivi (morfometrici, dimensionali, locazionali e di cultura materiale), è possibile identificare geograficamente quali centri sia potenzialmente più interessante approfondire (con scavo sistematico), creare una classificazione sfumata che renda il gradiente ascendente di questa potenzialità virtuale, e ancora stabilire questo gradiente per ogni periodo di occupazione in essi attestato?

Analisi qualitativa dei depositi archeologici come indice guida delle ricerche a scala territoriale / Ramazzotti, Marco. - STAMPA. - (1999), pp. 261-269.

Analisi qualitativa dei depositi archeologici come indice guida delle ricerche a scala territoriale

RAMAZZOTTI, Marco
1999

Abstract

Object of the experiment which follows, concerns the possibility of developing a neural model which is able to indicate, on a territory anthropized, which are placed and where the areas in which greater showing the probability of detecting a particular configuration insediamentale, linked to a given cultural horizon. This intent is engaged in the framework of the research methodology involved the construction of predictive models and over time has had a significant increase also in the context of the discipline, now has its own epistemological status was defined Spatial Archaeology. If we consider systems insediamentali antiquity indivisible units, determinatisi with time for a variety of political and economic reasons, in principle it would be possible to render a schematic representation in which each settlement can be represented or identifiable by a series of variable characters diversified ( shape, location, location on the ancient territory, elements of material culture). However, the documentation organized in this way simply describes an array of typological connections that are well suited to comparative analyzes, and diachronic analog, but rarely manages to satisfy the needs of a synchronic understanding of the spatial organization and dynamics. Through the help of the RNA we have tried to answer the following question: given a random distribution of settlements in a territory, each identifiable by some distinctive features (morphometric, dimensional, locational and material culture), you can identify which centers geographically is potentially more interesting to investigate (with systematic excavation), create a nuanced classification that makes the ascending gradient of this potential virtual, and yet to establish this gradient for any period of employment in them attested?
1999
Reti Neurali Artificiali e sistemi sociali complessi. Teoria - Metodi - Applicazioni.
9788846416827
Oggetto della sperimentazione che segue, riguarda la possibilità di sviluppare un modello neurale che sia in grado di indicare, su un territorio antropizzato, quali e dove siano collocate le aree in cui maggiore risulti la probabilità di individuare una particolare configurazione insediamentale, legata ad un dato orizzonte culturale. Questo intento si innesta nel quadro delle ricerche metodologiche interessate alla costruzione di modelli predittivi e con il tempo ha avuto un forte incremento anche nell’ambito di quella disciplina che, ormai dotata di un proprio statuto epistemologico, è stata definita Archeologia Territoriale . Se consideriamo i sistemi insediamentali dell’antichità unità indivisibili, determinatisi con il tempo per una serie di motivi politici ed economici, in linea teorica sarebbe possibile anche renderne una rappresentazione schematica nella quale ogni insediamento sia rappresentabile o identificabile da una serie di caratteri variabili diversificati (forma, posizione geografica, collocazione sul territorio antico, elementi di cultura materiale). Tuttavia, la documentazione organizzata in questo modo descrive semplicemente una matrice di connessioni tipologiche che ben si prestano ad analisi comparative, diacroniche e analogiche, ma raramente riesce a soddisfare le esigenze di una comprensione sincronica e dinamica dell’organizzazione spaziale. Tramite l’ausilio delle RNA abbiamo cercato di rispondere al seguente interrogativo: data una distribuzione casuale di insediamenti in un territorio, ognuno identificabile per alcuni tratti distintivi (morfometrici, dimensionali, locazionali e di cultura materiale), è possibile identificare geograficamente quali centri sia potenzialmente più interessante approfondire (con scavo sistematico), creare una classificazione sfumata che renda il gradiente ascendente di questa potenzialità virtuale, e ancora stabilire questo gradiente per ogni periodo di occupazione in essi attestato?
Archeologia; Stratigrafia; Reti neurali
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Analisi qualitativa dei depositi archeologici come indice guida delle ricerche a scala territoriale / Ramazzotti, Marco. - STAMPA. - (1999), pp. 261-269.
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