Cambiamenti Climatici, adeguamento degli strumenti urbanistici, eventi tragici e imprevedibili, come la pandemia, ci pongono di fronte a sfide importanti. In questo quadro, la formazione delle generazioni future, e nel caso specifico l’insegnamento della disciplina urbanistica, richiedono un impegno significativo capace di integrare nuove modalità di comunicazione (la didattica a distanza o blended), visioni aperte verso un futuro rispettoso delle emergenze in atto, prospettive di cambiamento possibili. Il contributo si inserisce nella sessione “Imparare la città” curata da Pietro Garau e Marichela Sepe che vuole mettere in evidenza l’importanza della formazione delle generazioni future e riconsiderare la città come luogo fisico, spazio pubblico ma anche ”miracolo di convivenza, la città come macchina meravigliosa, e la città come speranza ecologica. Si tratta di valori che incarnano le battaglie per alcuni dei più importanti obiettivi emersi dalla società civile: la battaglia per i beni comuni; quella per la convivenza e la tolleranza; quella per l’ apprezzamento per le conquiste culturali della nostra civiltà; e quella per la salvezza del nostro pianeta. La maniera migliore per coltivare e far crescere questi valori in modo significativo e sostenibile è l’introduzione della nuova materia Città”. A questo riguardo il contributo illustra “un percorso didattico al tempo del COVID” dove l’innovazione legata alla didattica online consente di sondare nuovi strumenti di conoscenza a partire da strumenti “a distanza” senza perdere di vista il legame con la città, l’indagine sul campo, gli abitanti.
“L’esperienza di una didattica a distanza. Osservare il proprio quartiere e progettare il cambiamento” / Fratini, Fabiola. - (2021). (Intervento presentato al convegno Biennale dello Spazio Pubblico - Istituto Nazionale di Urbanistica "I bambini e lo Spazio Pubblico" tenutosi a Webinar - Università di Roma Tre).
“L’esperienza di una didattica a distanza. Osservare il proprio quartiere e progettare il cambiamento”
Fabiola FratiniPrimo
2021
Abstract
Cambiamenti Climatici, adeguamento degli strumenti urbanistici, eventi tragici e imprevedibili, come la pandemia, ci pongono di fronte a sfide importanti. In questo quadro, la formazione delle generazioni future, e nel caso specifico l’insegnamento della disciplina urbanistica, richiedono un impegno significativo capace di integrare nuove modalità di comunicazione (la didattica a distanza o blended), visioni aperte verso un futuro rispettoso delle emergenze in atto, prospettive di cambiamento possibili. Il contributo si inserisce nella sessione “Imparare la città” curata da Pietro Garau e Marichela Sepe che vuole mettere in evidenza l’importanza della formazione delle generazioni future e riconsiderare la città come luogo fisico, spazio pubblico ma anche ”miracolo di convivenza, la città come macchina meravigliosa, e la città come speranza ecologica. Si tratta di valori che incarnano le battaglie per alcuni dei più importanti obiettivi emersi dalla società civile: la battaglia per i beni comuni; quella per la convivenza e la tolleranza; quella per l’ apprezzamento per le conquiste culturali della nostra civiltà; e quella per la salvezza del nostro pianeta. La maniera migliore per coltivare e far crescere questi valori in modo significativo e sostenibile è l’introduzione della nuova materia Città”. A questo riguardo il contributo illustra “un percorso didattico al tempo del COVID” dove l’innovazione legata alla didattica online consente di sondare nuovi strumenti di conoscenza a partire da strumenti “a distanza” senza perdere di vista il legame con la città, l’indagine sul campo, gli abitanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.