L’intervento indaga in diversi testi odeporici latini dei secoli XIII-XIV dove si poneva il confine tra noi e l’altro alla luce dei contatti con i Mongoli, come e perché questo confine si sposta, risulta più o meno marcato e in che misura dipende dalla situazione politica coeva. Tale confine è da intendersi sia come geografico che come culturale e indagarlo in modo comparativo aiuta a comprendere meglio l’evolversi dell’atteggiamento degli europei nel confrontarsi con culture diverse, tra stupore, diffidenza e accettazione. Gli autori presi in considerazione sono Ascelino da Cremona, Giovanni di Pian del Carpine, Guglielmo di Rubruk, Odorico da Pordenone e Giovanni de’ Marignolli.
«Ubi sunt leones? L’evoluzione del confine tra “noi” e il diverso nei testi odeporici dei secoli XIII-XIV» / Davydova, OLENA IGORIVNA. - (2019). (Intervento presentato al convegno Lo Snodo “e” la Svolta: Permanenze, Riemersioni e dialettica dei livelli di cultura nel testo: II Colloquio Internazionale dei Dottorandi in Studi Linguistici, Filologici, Letterari tenutosi a Macerata).
«Ubi sunt leones? L’evoluzione del confine tra “noi” e il diverso nei testi odeporici dei secoli XIII-XIV»
Olena Igorivna Davydova
2019
Abstract
L’intervento indaga in diversi testi odeporici latini dei secoli XIII-XIV dove si poneva il confine tra noi e l’altro alla luce dei contatti con i Mongoli, come e perché questo confine si sposta, risulta più o meno marcato e in che misura dipende dalla situazione politica coeva. Tale confine è da intendersi sia come geografico che come culturale e indagarlo in modo comparativo aiuta a comprendere meglio l’evolversi dell’atteggiamento degli europei nel confrontarsi con culture diverse, tra stupore, diffidenza e accettazione. Gli autori presi in considerazione sono Ascelino da Cremona, Giovanni di Pian del Carpine, Guglielmo di Rubruk, Odorico da Pordenone e Giovanni de’ Marignolli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.