Progetto per parti nella città per parti, il Campus è un montaggio di frammenti, blocchi elementari e oggetti trovati; un tumulto di volumi che nella sua articolazione genera un brano complesso di città. In esso, l’invenzione spaziale di Carlo Aymonino si traduce in un oggetto fisico stereometrico e autonomo, di cui il manufatto del Liceo Scientifico diviene preesistenza e “prototipo/modello” per le successive realizzazioni. Attraverso l’allestimento di un tavolo, inteso come topos – al contempo luogo primo del mestiere dell’architetto e spazio di collaborazione e sincretismo – l’installazione proposta intende riattivare il processo di montaggio e smontaggio di forme che caratterizza il manufatto del Liceo Scientifico. Sul tavolo si riattiva la fucina delle forme messa in atto da Aymonino e la costante ricerca di collaborazione e dialogo nella pratica del progetto. L’artefatto del Liceo è rimesso in gioco scomponendo la sua unità composita nella elementarità di frammenti geometrici componibili, ibridabili e trasducibili in montaggi analoghi. L’istallazione consiste così in un invito a rimettere in discussione la forma formata del Liceo, a riscattarne il significato per mezzo di un procedimento attivo e partecipativo legato al continuo esercizio di costruzione.
Forma compiuta in un processo incompiuto / DI CRISCIO, Jacopo; DI MELE, Damiano; DI VIRGILIO, Niccolò; Visconti, Cecilia. - (2021).
Forma compiuta in un processo incompiuto
Jacopo Di Criscio
;Damiano Di Mele
;Niccolò Di Virgilio
;Cecilia Visconti
2021
Abstract
Progetto per parti nella città per parti, il Campus è un montaggio di frammenti, blocchi elementari e oggetti trovati; un tumulto di volumi che nella sua articolazione genera un brano complesso di città. In esso, l’invenzione spaziale di Carlo Aymonino si traduce in un oggetto fisico stereometrico e autonomo, di cui il manufatto del Liceo Scientifico diviene preesistenza e “prototipo/modello” per le successive realizzazioni. Attraverso l’allestimento di un tavolo, inteso come topos – al contempo luogo primo del mestiere dell’architetto e spazio di collaborazione e sincretismo – l’installazione proposta intende riattivare il processo di montaggio e smontaggio di forme che caratterizza il manufatto del Liceo Scientifico. Sul tavolo si riattiva la fucina delle forme messa in atto da Aymonino e la costante ricerca di collaborazione e dialogo nella pratica del progetto. L’artefatto del Liceo è rimesso in gioco scomponendo la sua unità composita nella elementarità di frammenti geometrici componibili, ibridabili e trasducibili in montaggi analoghi. L’istallazione consiste così in un invito a rimettere in discussione la forma formata del Liceo, a riscattarne il significato per mezzo di un procedimento attivo e partecipativo legato al continuo esercizio di costruzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.