John Brinckerhoff Jackson è stato un acuto osservatore americano. Nel viaggio di una vita per le strade degli States ha saputo disseppellire il linguaggio autentico del vernacolare insito nel paesaggio che gli si poneva di fronte agli occhi, arrivando a caricarlo di nuovi significati. Secondo Jackson, il paesaggio «dovrebbe stabilire legami fra la gente, il legame della lingua, dei costumi, di un certo tipo di lavoro o di tempo libero, ma soprattutto un paesaggio dovrebbe contenere quel tipo di organizzazione spaziale che rinforza queste esperienze e relazioni; spazi per l’incontro, per la celebrazione, spazi per la solitudine, spazi che non cambiano mai e che sono sempre come sono stati rappresentati dalla memoria» . La sua ricerca è stata indirizzata a comprendere i meccanismi d’innesco di socialità e di condivisione che un habitat riesce ad instaurare con i propri abitanti. Da questo punto di vista, l’insegnamento più forte gli proviene dal mondo rurale, quello della rete dei piccoli centri e della sperduta provincia americana (egli stesso si è stabilito negli Anni Cinquanta a La Cienega, località di appena tremila abitanti nel New Mexico). Viaggiando per gli altopiani del West, Jackson si è soffermato sul rapporto di cooperazione che l’uomo ha stabilito con la natura, nel riuscire a modificare - insieme - il paesaggio. Tra le sue considerazioni ve ne sono ad esempio alcune che lo hanno aiutato a definire il concetto di campo: osservando i cerchi concentrici nelle distese agricole del West, John Brinckerhoff Jackson esplora le possibilità di ridisegno degli spazi a partire dalla semplice sinergia che si instaura tra uomo e natura grazie all’installazione di pompe automatiche per l’irrigazione. Ha riconosciuto come un piccolo bosco sia potuto diventare il luogo di nascita di tante comunità di pionieri nell’Ottocento, come identificabile nei toponimi stessi di molte cittadine americane: tutte le località il cui nome finisce per grove (bosco, in inglese) ad esempio, tradiscono la propria origine come luoghi di raduno di carattere religioso. La ricerca di Brinckerhoff Jackson si è mostrata spesso critica nei confronti delle eccessive astrazioni cui è giunto il Modernismo, pur non nascondendo un certo sguardo di meraviglia dietro a quel brulicante sottomondo del ‘divertimento veloce’ che andava nascendo attorno alle poderose highways del boom economico yankee. Tuttavia, il vernacolare americano ripercorso da Jackson ha evidenziato la sua forza come generatore di genuina socialità, capacità di cui non era invece dotata la metropoli modernista dominata dall’automobile. La riscoperta della natura sarà in grado di restituire le nostre città ai legittimi proprietari. John Brinckerhoff Jackson ha del resto spesso sostenuto l’importanza dell’elemento naturale come aggregatore sociale, diventando quasi una lingua franca tra culture differenti: «Greenery is a way of communicating with others» . Un piccolo prato o un filare di alberi riusciranno a convertire anonime strade grigie, utilizzate come semplici infrastrutture per spostarsi da un punto a un altro, in vivaci vie verdi, quelle in grado di farci recuperare la lentezza della vita comunitaria che nell’autentico vernacolare americano era così forte.

John Brinckerhoff Jackson. La vera natura della strada / Valeriani, Andrea. - (2020), pp. 236-251.

John Brinckerhoff Jackson. La vera natura della strada

Valeriani, Andrea
2020

Abstract

John Brinckerhoff Jackson è stato un acuto osservatore americano. Nel viaggio di una vita per le strade degli States ha saputo disseppellire il linguaggio autentico del vernacolare insito nel paesaggio che gli si poneva di fronte agli occhi, arrivando a caricarlo di nuovi significati. Secondo Jackson, il paesaggio «dovrebbe stabilire legami fra la gente, il legame della lingua, dei costumi, di un certo tipo di lavoro o di tempo libero, ma soprattutto un paesaggio dovrebbe contenere quel tipo di organizzazione spaziale che rinforza queste esperienze e relazioni; spazi per l’incontro, per la celebrazione, spazi per la solitudine, spazi che non cambiano mai e che sono sempre come sono stati rappresentati dalla memoria» . La sua ricerca è stata indirizzata a comprendere i meccanismi d’innesco di socialità e di condivisione che un habitat riesce ad instaurare con i propri abitanti. Da questo punto di vista, l’insegnamento più forte gli proviene dal mondo rurale, quello della rete dei piccoli centri e della sperduta provincia americana (egli stesso si è stabilito negli Anni Cinquanta a La Cienega, località di appena tremila abitanti nel New Mexico). Viaggiando per gli altopiani del West, Jackson si è soffermato sul rapporto di cooperazione che l’uomo ha stabilito con la natura, nel riuscire a modificare - insieme - il paesaggio. Tra le sue considerazioni ve ne sono ad esempio alcune che lo hanno aiutato a definire il concetto di campo: osservando i cerchi concentrici nelle distese agricole del West, John Brinckerhoff Jackson esplora le possibilità di ridisegno degli spazi a partire dalla semplice sinergia che si instaura tra uomo e natura grazie all’installazione di pompe automatiche per l’irrigazione. Ha riconosciuto come un piccolo bosco sia potuto diventare il luogo di nascita di tante comunità di pionieri nell’Ottocento, come identificabile nei toponimi stessi di molte cittadine americane: tutte le località il cui nome finisce per grove (bosco, in inglese) ad esempio, tradiscono la propria origine come luoghi di raduno di carattere religioso. La ricerca di Brinckerhoff Jackson si è mostrata spesso critica nei confronti delle eccessive astrazioni cui è giunto il Modernismo, pur non nascondendo un certo sguardo di meraviglia dietro a quel brulicante sottomondo del ‘divertimento veloce’ che andava nascendo attorno alle poderose highways del boom economico yankee. Tuttavia, il vernacolare americano ripercorso da Jackson ha evidenziato la sua forza come generatore di genuina socialità, capacità di cui non era invece dotata la metropoli modernista dominata dall’automobile. La riscoperta della natura sarà in grado di restituire le nostre città ai legittimi proprietari. John Brinckerhoff Jackson ha del resto spesso sostenuto l’importanza dell’elemento naturale come aggregatore sociale, diventando quasi una lingua franca tra culture differenti: «Greenery is a way of communicating with others» . Un piccolo prato o un filare di alberi riusciranno a convertire anonime strade grigie, utilizzate come semplici infrastrutture per spostarsi da un punto a un altro, in vivaci vie verdi, quelle in grado di farci recuperare la lentezza della vita comunitaria che nell’autentico vernacolare americano era così forte.
2020
Streetscape. Strade vitali, reti della mobilità sostenibile, vie verdi
9788822905536
cura; città; città della cura; pedonalizzazione; natura; city; architettura; riqualificazione urbana; rigenerazione; vie verdi; sostenibilità; america; urbanistica; John Brinckerhoff jackson; strada; street; road; Andrea Valeriani; vegetazione; greenery; strip; lawn; prato; parchi; vie verdi
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
John Brinckerhoff Jackson. La vera natura della strada / Valeriani, Andrea. - (2020), pp. 236-251.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1568786
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