Si dimostra quanto, soprattutto nel Seicento, la pavimentazione si qualifichi come attivo commento degli spazi interni e ciò in particolare nelle chiese, dove assurge talvolta a vera e propria architettura complanare che dialoga con il suo contesto e dove si confrontano tradizioni di varie provenienze storiche e geografiche. A Roma questa componente passa per le interpretazioni dei maggiori architetti dell’epoca, da Gian Lorenzo Bernini a Francesco Borromini, a Carlo Fontana.
Pavimenti lapidei nelle chiese del Seicento romano: tradizioni, apporti, interazioni / ROCA DE AMICIS, Augusto. - (2021), pp. 79-106.
Pavimenti lapidei nelle chiese del Seicento romano: tradizioni, apporti, interazioni
Augusto Roca De Amicis
2021
Abstract
Si dimostra quanto, soprattutto nel Seicento, la pavimentazione si qualifichi come attivo commento degli spazi interni e ciò in particolare nelle chiese, dove assurge talvolta a vera e propria architettura complanare che dialoga con il suo contesto e dove si confrontano tradizioni di varie provenienze storiche e geografiche. A Roma questa componente passa per le interpretazioni dei maggiori architetti dell’epoca, da Gian Lorenzo Bernini a Francesco Borromini, a Carlo Fontana.File allegati a questo prodotto
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