Over 11,000 local headquarters of the Fascist Party, known as Case del Fascio, were built in Italy and its colonies between 1922 and 1939. The first traditional Italian-style buildings were inspired by eclectic historicism, but as early as the late twenties and up until the mid-thirties, the design of more and more rationalist buildings were influenced by the trend in Europe. Nearly all contemporary designers were involved in the construction of these buildings; young architects and well-known professionals, but also surveyors and engineers working in municipal technical offices. The typological characteristics of the Case del Fascio were established in 1932 by the “Casa del Fascio type” competition and later fine-tuned in 1937 during the II degree competition for the Palazzo del Littorio in Rome. In Rome, as in other big cities, the Palazzo del Littorio was the main party headquarters, but smaller headquarters were also designed and built for the so-called local Groups. Most of the activities performed in the local Case del Fascio involved welfare/healthcare and recreation. These activitieswere sometimes held in buildings that already existed, but more often than not were designed and built from scratch. This contributionwill focus on these local headquarters built in Rome and its suburbs, many of which are abandoned but still stand in contemporary Rome: scattered and neglected “fragments” fading out of people’s memory.

Tra il 1922 e il 1939 in Italia e nelle colonie vengono costruite oltre 11.000 Case del Fascio, destinate ad accogliere le sedi locali del partito fascista. Le prime realiz-zazioni, legate alla tradizione italiana, si rifanno allo storicismo eclettico, mentre già dalla fine degli anni Venti e fino alla metà degli anni Trenta, divengono sempre più numerose le opere di matrice razionalista, che guardano alle esperienze europee. Alla costruzione di questi edifici partecipano quasi tutti i progettisti dell’epoca, giovani architetti e affermati professionisti, ma anche geometri e ingegneri degli uffici tecnici. I caratteri tipologici delle Case del Fascio vengono delineati nel 1932 con il con-corso per la “Casa del Fascio tipo” e sono poi messi a punto nel 1937, durante il concorso di II grado per il Palazzo del Littorio di Roma. A Roma, come in altre grandi città, oltre al Palazzo del Littorio, sede principale e di rappresentanza del partito, vengono progettate e, in alcuni casi, costruite, diverse sedi succursali più piccole, destinate ai cosiddetti gruppi rionali. Nelle Case del Fascio rionali si svolgono soprattutto attività legate al controllo politico e all’organizzazione del consenso e di carattere assistenziale e ricreativo; esse sono spesso ospitate all’interno di edifici esistenti, ma in diverse occasioni vengono progettate e realizzate ex-novo. Il presente contributo si sofferma su alcune di queste sedi, realizzate nella città di Roma e nel Suburbio, molte delle quali ancora oggi esistenti ma abbandonate nella città contemporanea: ‘frammenti’ dispersi e trascurati di cui si va perdendo la memoria.

“Case del Fascio”: Forgotten ‘Fragments’ in Contemporary Rome / Docci, Marina. - (2021), pp. 163-188. - SPRINGER TRACTS IN CIVIL ENGINEERING. [10.1007/978-3-030-76239-1].

“Case del Fascio”: Forgotten ‘Fragments’ in Contemporary Rome

Docci Marina
2021

Abstract

Over 11,000 local headquarters of the Fascist Party, known as Case del Fascio, were built in Italy and its colonies between 1922 and 1939. The first traditional Italian-style buildings were inspired by eclectic historicism, but as early as the late twenties and up until the mid-thirties, the design of more and more rationalist buildings were influenced by the trend in Europe. Nearly all contemporary designers were involved in the construction of these buildings; young architects and well-known professionals, but also surveyors and engineers working in municipal technical offices. The typological characteristics of the Case del Fascio were established in 1932 by the “Casa del Fascio type” competition and later fine-tuned in 1937 during the II degree competition for the Palazzo del Littorio in Rome. In Rome, as in other big cities, the Palazzo del Littorio was the main party headquarters, but smaller headquarters were also designed and built for the so-called local Groups. Most of the activities performed in the local Case del Fascio involved welfare/healthcare and recreation. These activitieswere sometimes held in buildings that already existed, but more often than not were designed and built from scratch. This contributionwill focus on these local headquarters built in Rome and its suburbs, many of which are abandoned but still stand in contemporary Rome: scattered and neglected “fragments” fading out of people’s memory.
2021
Digital Modernism Heritage Lexicon
9783030762384
9783030762391
Tra il 1922 e il 1939 in Italia e nelle colonie vengono costruite oltre 11.000 Case del Fascio, destinate ad accogliere le sedi locali del partito fascista. Le prime realiz-zazioni, legate alla tradizione italiana, si rifanno allo storicismo eclettico, mentre già dalla fine degli anni Venti e fino alla metà degli anni Trenta, divengono sempre più numerose le opere di matrice razionalista, che guardano alle esperienze europee. Alla costruzione di questi edifici partecipano quasi tutti i progettisti dell’epoca, giovani architetti e affermati professionisti, ma anche geometri e ingegneri degli uffici tecnici. I caratteri tipologici delle Case del Fascio vengono delineati nel 1932 con il con-corso per la “Casa del Fascio tipo” e sono poi messi a punto nel 1937, durante il concorso di II grado per il Palazzo del Littorio di Roma. A Roma, come in altre grandi città, oltre al Palazzo del Littorio, sede principale e di rappresentanza del partito, vengono progettate e, in alcuni casi, costruite, diverse sedi succursali più piccole, destinate ai cosiddetti gruppi rionali. Nelle Case del Fascio rionali si svolgono soprattutto attività legate al controllo politico e all’organizzazione del consenso e di carattere assistenziale e ricreativo; esse sono spesso ospitate all’interno di edifici esistenti, ma in diverse occasioni vengono progettate e realizzate ex-novo. Il presente contributo si sofferma su alcune di queste sedi, realizzate nella città di Roma e nel Suburbio, molte delle quali ancora oggi esistenti ma abbandonate nella città contemporanea: ‘frammenti’ dispersi e trascurati di cui si va perdendo la memoria.
Rome; Case del Fascio; conservation
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
“Case del Fascio”: Forgotten ‘Fragments’ in Contemporary Rome / Docci, Marina. - (2021), pp. 163-188. - SPRINGER TRACTS IN CIVIL ENGINEERING. [10.1007/978-3-030-76239-1].
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