Il terreno di Capri-Semaforo è la porzione più elevata di un appezzamento agricolo che Antonio Lezza acquistò negli anni '40 del secolo scorso e nella cui parte sottostante, in prossimità di via Tuoro, ha edificato quattro ville di grande bellezza: la Fonte Gaia, la Grande Tuoro, la Vedette e l'Ardita. In questa area privilegiata dal punto di vista paesaggistico di circa mezzo ettaro di estensione, Antonio Lezza pensava di costruire la sua villa più bella, interamente vetrata e aperta a 180° sul panorama circostante. A tale fine, nel 1950 fece redigere una prima ipotesi progettuale all'architetto tedesco Kurt Hans Gunther ma, come per le altre quattro ville realizzate, è possibile ritenere che questa elaborazione iniziale, seppure presentata al Comune di Capri per l'approvazione, non dovesse ancora corrispondere alle sue aspettative. Il piano paesistico approvato subito dopo blocco questa come altre iniziative edilizie e il terreno è giunto ad oggi inedificato e popolato da una vegetazione autoctona di natura spontanea che ne ha alterato la stessa conformazione originaria. Su questa area, l'arch. Antonello Monaco, pronipote di Antonio Lezza, ha prodotto, a partire dagli anni Novanta, una serie di indagini progettuali per verificare la possibilità di attribuirgli una destinazione come luogo di riconquista del paesaggio mediterraneo.
Capri-Semaforo: proposte, progetti, prospettive / Monaco, Antonello. - (2021), pp. 12-29.
Capri-Semaforo: proposte, progetti, prospettive
Antonello Monaco
2021
Abstract
Il terreno di Capri-Semaforo è la porzione più elevata di un appezzamento agricolo che Antonio Lezza acquistò negli anni '40 del secolo scorso e nella cui parte sottostante, in prossimità di via Tuoro, ha edificato quattro ville di grande bellezza: la Fonte Gaia, la Grande Tuoro, la Vedette e l'Ardita. In questa area privilegiata dal punto di vista paesaggistico di circa mezzo ettaro di estensione, Antonio Lezza pensava di costruire la sua villa più bella, interamente vetrata e aperta a 180° sul panorama circostante. A tale fine, nel 1950 fece redigere una prima ipotesi progettuale all'architetto tedesco Kurt Hans Gunther ma, come per le altre quattro ville realizzate, è possibile ritenere che questa elaborazione iniziale, seppure presentata al Comune di Capri per l'approvazione, non dovesse ancora corrispondere alle sue aspettative. Il piano paesistico approvato subito dopo blocco questa come altre iniziative edilizie e il terreno è giunto ad oggi inedificato e popolato da una vegetazione autoctona di natura spontanea che ne ha alterato la stessa conformazione originaria. Su questa area, l'arch. Antonello Monaco, pronipote di Antonio Lezza, ha prodotto, a partire dagli anni Novanta, una serie di indagini progettuali per verificare la possibilità di attribuirgli una destinazione come luogo di riconquista del paesaggio mediterraneo.File | Dimensione | Formato | |
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