Il titolo di questo lavoro 'Filosofia e diritto dopo Luhmann' può essere presentato come la domanda 'Si danno ancora norme irrinunciabili nella società moderna?'. Ambedue queste proposizioni, il titolo e la domanda, contengono l'esigenza di una discussione che si centra nell'interpretazione della società moderna, descritta come quella società, che, a differenza delle società premoderne, non ha la sua ragione in un ordine che c'è, un ordine naturale, già dato e offerto alla conoscenza. La società moderna ha la sua ragione in un ordine che è costantemente il suo stesso trasformarsi, autoreferenzialmente, nella direzione dell'efficacia-successo del trasformarsi, operante come la misura unica. Il titolo e la domanda presentate esprimono la consapevolezza che: a) il funzionamento della società moderna coincide con il successo del suo permanere nel continuarsi della sua trasformazione; b) la qualità della vita e la produzione dei beni, che la mantengono, sono da ricondurre, nel moderno, al funzionamento, così inteso, garantito dal diritto, in quanto sistema immunitario dei sistemi sociali. Anche al di là degli scritti e delle intenzioni di Luhmann, con l’espressione ‘dopo Luhmann’ si vule indicare che la discussione della sua intera opera rende possibile l’interrogarsi su quanto può nominarsi come il disagio del moderno, che ripropone la domanda sull’irrinunciabilità di norme non al servizio del funzionamento asoggettivo.

Filosofia e diritto dopo Luhmann. Il 'tragico' del moderno / Romano, Bruno. - STAMPA. - (1996), pp. 1-320.

Filosofia e diritto dopo Luhmann. Il 'tragico' del moderno

ROMANO, Bruno
1996

Abstract

Il titolo di questo lavoro 'Filosofia e diritto dopo Luhmann' può essere presentato come la domanda 'Si danno ancora norme irrinunciabili nella società moderna?'. Ambedue queste proposizioni, il titolo e la domanda, contengono l'esigenza di una discussione che si centra nell'interpretazione della società moderna, descritta come quella società, che, a differenza delle società premoderne, non ha la sua ragione in un ordine che c'è, un ordine naturale, già dato e offerto alla conoscenza. La società moderna ha la sua ragione in un ordine che è costantemente il suo stesso trasformarsi, autoreferenzialmente, nella direzione dell'efficacia-successo del trasformarsi, operante come la misura unica. Il titolo e la domanda presentate esprimono la consapevolezza che: a) il funzionamento della società moderna coincide con il successo del suo permanere nel continuarsi della sua trasformazione; b) la qualità della vita e la produzione dei beni, che la mantengono, sono da ricondurre, nel moderno, al funzionamento, così inteso, garantito dal diritto, in quanto sistema immunitario dei sistemi sociali. Anche al di là degli scritti e delle intenzioni di Luhmann, con l’espressione ‘dopo Luhmann’ si vule indicare che la discussione della sua intera opera rende possibile l’interrogarsi su quanto può nominarsi come il disagio del moderno, che ripropone la domanda sull’irrinunciabilità di norme non al servizio del funzionamento asoggettivo.
1996
8871199324
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Filosofia e diritto dopo Luhmann. Il 'tragico' del moderno / Romano, Bruno. - STAMPA. - (1996), pp. 1-320.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/156555
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact