Questo libro è incentrato sul culto della Madonna di Trapani in Tunisia, radicatosi soprattutto a La Goulette, piccolo centro costiero situato a circa dodici chilometri da Tunisi. Si propone di affrontare la varietà delle sue declinazioni semantiche e le sue molteplici implicazioni dagli albori dell’approdo tunisino, databile attorno al 1880, alla contemporaneità più stringente: è del marzo 2017 un murale che ne attualizza le rappresentazioni, segnando una discontinuità netta con l’iconografia “classica”, mentre il 15 agosto dello stesso anno si è tenuta una processione simbolica – peraltro replicata nel 2018 e nel 2019 – cinquantacinque anni dopo quella del 1962, l’ultima prima dell’interdizione sancita dalle autorità tunisine. L’approdo mariano si è intrecciato a una migrazione poco nota, destabilizzante per le potenti narrazioni politico-mediatiche degli ultimi decenni: quella dei siciliani che tra i secoli XIX e XX lasciarono l’Isola per la Tunisia. Nel paese nordafricano i siciliani e la Madonna incontrarono un contesto plurale e ambiguo, liminare e fecondo, in cui coesistevano mescolamenti tra diversi gruppi sociali e nazionali, separazioni dovute all’irrigidimento dei loro confini, asimmetrie di potere determinate dal protettorato francese. Attraversando i decenni, mutando alcuni caratteri, la Madonna trapanese-golettina conserva ancora oggi lo statuto di baluardo politico a sostegno dei marginali, degli ultimi, della subalternità.
Nostra Signora del limite. L’efficacia interreligiosa della Madonna di Trapani in Tunisia / Russo, C. - (2020), pp. 1-246.
Nostra Signora del limite. L’efficacia interreligiosa della Madonna di Trapani in Tunisia
c Russo
2020
Abstract
Questo libro è incentrato sul culto della Madonna di Trapani in Tunisia, radicatosi soprattutto a La Goulette, piccolo centro costiero situato a circa dodici chilometri da Tunisi. Si propone di affrontare la varietà delle sue declinazioni semantiche e le sue molteplici implicazioni dagli albori dell’approdo tunisino, databile attorno al 1880, alla contemporaneità più stringente: è del marzo 2017 un murale che ne attualizza le rappresentazioni, segnando una discontinuità netta con l’iconografia “classica”, mentre il 15 agosto dello stesso anno si è tenuta una processione simbolica – peraltro replicata nel 2018 e nel 2019 – cinquantacinque anni dopo quella del 1962, l’ultima prima dell’interdizione sancita dalle autorità tunisine. L’approdo mariano si è intrecciato a una migrazione poco nota, destabilizzante per le potenti narrazioni politico-mediatiche degli ultimi decenni: quella dei siciliani che tra i secoli XIX e XX lasciarono l’Isola per la Tunisia. Nel paese nordafricano i siciliani e la Madonna incontrarono un contesto plurale e ambiguo, liminare e fecondo, in cui coesistevano mescolamenti tra diversi gruppi sociali e nazionali, separazioni dovute all’irrigidimento dei loro confini, asimmetrie di potere determinate dal protettorato francese. Attraversando i decenni, mutando alcuni caratteri, la Madonna trapanese-golettina conserva ancora oggi lo statuto di baluardo politico a sostegno dei marginali, degli ultimi, della subalternità.File | Dimensione | Formato | |
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