L'intervento intende illustrare le caratteristiche della produzione narrativa di Barbara Balzerani a partire dall’opera Lascia che il mare entri. In questo romanzo il mare rappresenta non solamente l’approdo, il porto sicuro dell’infanzia a cui tornare, ma si caratterizza anche per la sua forza inquieta e indistruttibile. La metafora del mare come origine, nascita oltre alla continua analogia tra acqua e liquido amniotico pervadono il testo. Mentre la protagonista narra il proprio romanzo di formazione a ritroso - come in una sorta di calviniana foresta-radice-labirinto - il mare la riappacifica con l’ordine simbolico matrilineare e con il bisogno di narrare. Attraverso il mare si rinnova il patto con “la madre di ogni vivente” e la scrittrice può confrontarsi liberamente con la forza liberatrice del Mediterraneo. La storia narra dunque la forza dirompente che hanno avuto le idee rivoluzionarie nella vita della scrittrice, quelle che l’hanno guidata nei suoi trascorsi da brigatista prima e da detenuta poi. Dal promontorio di Scilla, ovvero sul tratto di costa che è stata disegnata e contesa dagli antichi dei, l’autrice riesce finalmente ad ascoltare la voce narrante del mare, per liberare la propria essenza: la scrittura.

Lascia che il mare entri. Note sulla prosa di Barbara Balzerani / Scacchi, Alessia. - (2021).

Lascia che il mare entri. Note sulla prosa di Barbara Balzerani

SCACCHI
Writing – Original Draft Preparation
2021

Abstract

L'intervento intende illustrare le caratteristiche della produzione narrativa di Barbara Balzerani a partire dall’opera Lascia che il mare entri. In questo romanzo il mare rappresenta non solamente l’approdo, il porto sicuro dell’infanzia a cui tornare, ma si caratterizza anche per la sua forza inquieta e indistruttibile. La metafora del mare come origine, nascita oltre alla continua analogia tra acqua e liquido amniotico pervadono il testo. Mentre la protagonista narra il proprio romanzo di formazione a ritroso - come in una sorta di calviniana foresta-radice-labirinto - il mare la riappacifica con l’ordine simbolico matrilineare e con il bisogno di narrare. Attraverso il mare si rinnova il patto con “la madre di ogni vivente” e la scrittrice può confrontarsi liberamente con la forza liberatrice del Mediterraneo. La storia narra dunque la forza dirompente che hanno avuto le idee rivoluzionarie nella vita della scrittrice, quelle che l’hanno guidata nei suoi trascorsi da brigatista prima e da detenuta poi. Dal promontorio di Scilla, ovvero sul tratto di costa che è stata disegnata e contesa dagli antichi dei, l’autrice riesce finalmente ad ascoltare la voce narrante del mare, per liberare la propria essenza: la scrittura.
2021
Mediterraneo Tunisi 2017-2019
978-9938-59-799-8
Narrativa, Mediterraneo, metafore, luoghi
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Lascia che il mare entri. Note sulla prosa di Barbara Balzerani / Scacchi, Alessia. - (2021).
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