Nel complesso territorio della campagna romana si colloca l'oggetto di studio, una struttura archeologica che, situata all'interno dell'Arboreto di via Appia Antica, ad oggi si presenta come un ambiente unico a pianta rettangolare, di circa 9,30 x 5,85 m, costituita da un basamento in opera mista, presente solo su tre lati, e un elevato in opera a bozze. L’edificio è caratterizzato, sul lato sud ovest, da una porta sormontata da un arco in laterizio e due finestre quadrate, e, sul lato nord est, da pilastri in laterizio, compresi nella muratura e con una sopraelevazione in tufelli, e da due archi ciechi. L’indagine ha quindi l’obiettivo della redazione di un progetto di restauro, basato sulle direttive della Carta Italiana del Restauro del 1972 e preceduto da un attento studio sul monumento che ha preso in esame gli aspetti tipologici, i dati stratigrafici, i sistemi metrologici e proporzionali, interpretati sulla base di un completo rilievo metrico e fotogrammetrico, e che mostra come la struttura sia il frutto di numerose modificazioni nei secoli, tutte compresenti nella conformazione odierna del bene: nel I sec. d.C. è una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, nel periodo tardo-imperiale si adatta a residenza e, nell’età tardo-rinascimentale, diventa una stalla con un secondo livello adibito probabilmente ad abitazione o fienile. L’intervento di valorizzazione, prendendo le mosse dalla concezione brandiana di attualizzazione dell’opera d’arte, si attua mediante un’azione indiretta che interessa lo spazio della stessa: si propone una copertura definitiva che, proteggendo la struttura archeologica e i resti antichi ritrovati durante una campagna di scavo effettuata tra il 1998 e il 1999 nell’area, è essenziale nella sua definizione architettonica, composta da pannelli in acciaio Cor.Ten. e da un telaio interno composto da una struttura reticolare principale in acciaio e una secondaria in legno lamellare. Per permettere una comprensione ottimale del testo archeologico si prevede l’inserimento di due percorsi delineati da passerelle, che attraversano l’area di scavo, e di due tipologie di apparecchi illuminanti. Questo favorisce un’integrazione con il contesto circostante, dal quale il rudere non è più considerato un elemento distinto e separato ma parte integrante.
Le strutture archeologiche presso il parco dell'arboreto sulla via Appia antica a Roma. Studio e proposta di intervento / Michelori, Elisa; Tucci, Iaia. - (2020), pp. 73-90.
Le strutture archeologiche presso il parco dell'arboreto sulla via Appia antica a Roma. Studio e proposta di intervento
Tucci, Iaia
2020
Abstract
Nel complesso territorio della campagna romana si colloca l'oggetto di studio, una struttura archeologica che, situata all'interno dell'Arboreto di via Appia Antica, ad oggi si presenta come un ambiente unico a pianta rettangolare, di circa 9,30 x 5,85 m, costituita da un basamento in opera mista, presente solo su tre lati, e un elevato in opera a bozze. L’edificio è caratterizzato, sul lato sud ovest, da una porta sormontata da un arco in laterizio e due finestre quadrate, e, sul lato nord est, da pilastri in laterizio, compresi nella muratura e con una sopraelevazione in tufelli, e da due archi ciechi. L’indagine ha quindi l’obiettivo della redazione di un progetto di restauro, basato sulle direttive della Carta Italiana del Restauro del 1972 e preceduto da un attento studio sul monumento che ha preso in esame gli aspetti tipologici, i dati stratigrafici, i sistemi metrologici e proporzionali, interpretati sulla base di un completo rilievo metrico e fotogrammetrico, e che mostra come la struttura sia il frutto di numerose modificazioni nei secoli, tutte compresenti nella conformazione odierna del bene: nel I sec. d.C. è una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, nel periodo tardo-imperiale si adatta a residenza e, nell’età tardo-rinascimentale, diventa una stalla con un secondo livello adibito probabilmente ad abitazione o fienile. L’intervento di valorizzazione, prendendo le mosse dalla concezione brandiana di attualizzazione dell’opera d’arte, si attua mediante un’azione indiretta che interessa lo spazio della stessa: si propone una copertura definitiva che, proteggendo la struttura archeologica e i resti antichi ritrovati durante una campagna di scavo effettuata tra il 1998 e il 1999 nell’area, è essenziale nella sua definizione architettonica, composta da pannelli in acciaio Cor.Ten. e da un telaio interno composto da una struttura reticolare principale in acciaio e una secondaria in legno lamellare. Per permettere una comprensione ottimale del testo archeologico si prevede l’inserimento di due percorsi delineati da passerelle, che attraversano l’area di scavo, e di due tipologie di apparecchi illuminanti. Questo favorisce un’integrazione con il contesto circostante, dal quale il rudere non è più considerato un elemento distinto e separato ma parte integrante.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


