Il DM 1444/68 rappresenta sinteticamente il modo in cui, più di cinquanta anni fa, la questione dei servizi alla collettività venne saldamente connessa a specifici riferimenti spaziali. Gli standard fissavano criteri di dimensionamento, localizzazione e distribuzione che tendevano a stabilire un legame tra politiche sociali ed urbanistiche. In questi cinquanta anni i due termini connessi attraverso gli standard -società e città- sono molto cambiati. Modificazioni dei nuclei familiari, invecchiamento della popolazione, immigrazione, emergere di nuove forme di incertezza, precarietà, esclusione e povertà hanno trasformato profondamente i bisogni e la domanda di servizi sociali.Di fronte a questi cambiamenti è evidente la mancanza di una riflessione adeguata sul rapporto tra spazi e servizi . la progettazione degli spazi dell’assistenza è spesso interpretata, riduttivamente, come una applicazione di normative edilizie rigide e specifiche per una tassonomia pressoché infinita di assistiti che alimenta una proliferazione altrettanto infinita di manuali di progettazione , finendo per irrigidire anche gli spazi, negando le possibilità di fornire un’assistenza aperta e flessibile rispetto complessità e multidimensionalità dei bisogni e alle loro evoluzioni e, non ultimo, innalzando i costi delle strutture.
Riallacciare i rapporti tra spazi e servizi / Caravaggi, Lucina; Imbroglini, Cristina. - (2021), pp. 87-94.
Riallacciare i rapporti tra spazi e servizi
Lucina CaravaggiSupervision
;Cristina Imbroglini
Writing – Original Draft Preparation
2021
Abstract
Il DM 1444/68 rappresenta sinteticamente il modo in cui, più di cinquanta anni fa, la questione dei servizi alla collettività venne saldamente connessa a specifici riferimenti spaziali. Gli standard fissavano criteri di dimensionamento, localizzazione e distribuzione che tendevano a stabilire un legame tra politiche sociali ed urbanistiche. In questi cinquanta anni i due termini connessi attraverso gli standard -società e città- sono molto cambiati. Modificazioni dei nuclei familiari, invecchiamento della popolazione, immigrazione, emergere di nuove forme di incertezza, precarietà, esclusione e povertà hanno trasformato profondamente i bisogni e la domanda di servizi sociali.Di fronte a questi cambiamenti è evidente la mancanza di una riflessione adeguata sul rapporto tra spazi e servizi . la progettazione degli spazi dell’assistenza è spesso interpretata, riduttivamente, come una applicazione di normative edilizie rigide e specifiche per una tassonomia pressoché infinita di assistiti che alimenta una proliferazione altrettanto infinita di manuali di progettazione , finendo per irrigidire anche gli spazi, negando le possibilità di fornire un’assistenza aperta e flessibile rispetto complessità e multidimensionalità dei bisogni e alle loro evoluzioni e, non ultimo, innalzando i costi delle strutture.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.