La nuova centralità attribuita all’anfiteatro e il conseguente “declassamento” del ruolo della via dei Fori Imperiali ha avuto non poche conseguenze sullo sviluppo della nostra ricerca: non solo ha prodotto il ribaltamento del punto di osservazione – l’area terminale del sistema assiale è divenuta per noi l’elemento germinale – ma ha anche determinato una forma complessiva del progetto decisamente inedita. Se infatti la questione è via dei Fori Imperiali, va da sé che il progetto viene a configurarsi entro la figura di un fuso allungato, le cui propaggini nord e sud sono costituite da piazza Venezia e dal Ludus Magnus, e in cui il vero tema è “conservazione sì/conservazione no” della direttrice fascista. Se invece la questione è il Colosseo, allora il progetto, adattandosi alla forma curva dell’oggetto matrice, assume una forma complessiva polilobata, che si estende dall’anfiteatro in tutte le direzioni: dal Celio al Circo Massimo, verso via di San Gregorio e l’Antiquarium; mentre la “questione” di via dei Fori Imperiali viene subordinata alla sua relazione col Colosseo. Questa considerazione ha condotto il gruppo di progettazione da me coordinato a inquadrare questa direttrice “all’incontrario”, non più con il Colosseo sullo sfondo ma – Colosseo alle spalle – con la colonna Traiana sullo sfondo. Da qui, senza più subire la forte accelerazione percettiva costituita dal Colosseo stesso, si è subito compreso come quello che chiamiamo “asse di via dei Fori Imperiali” non corrisponda affatto a una camera prospettica lineare e unitaria. Se ne individuano piuttosto tre ambiti: il primo, quello a diretto contatto con il Colosseo, è il più problematico, poiché orfano dell’importante presenza naturale della collina Velia, rasa al suolo da Mussolini nel 1932; il secondo, quello soprastante gli scavi del Tempio della Pace, è il vero e vero e proprio punto di interfaccia tra città romana e città contemporanea; il terzo, quello settentrionale, è principalmente un punto di affaccio e di osservazione dall’alto dei fori imperiali.
Dal Colosseo ai Fori. Tre camere spaziali urbane / Raitano, Manuela. - (2021), pp. 189-199.
Dal Colosseo ai Fori. Tre camere spaziali urbane
Manuela Raitano
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2021
Abstract
La nuova centralità attribuita all’anfiteatro e il conseguente “declassamento” del ruolo della via dei Fori Imperiali ha avuto non poche conseguenze sullo sviluppo della nostra ricerca: non solo ha prodotto il ribaltamento del punto di osservazione – l’area terminale del sistema assiale è divenuta per noi l’elemento germinale – ma ha anche determinato una forma complessiva del progetto decisamente inedita. Se infatti la questione è via dei Fori Imperiali, va da sé che il progetto viene a configurarsi entro la figura di un fuso allungato, le cui propaggini nord e sud sono costituite da piazza Venezia e dal Ludus Magnus, e in cui il vero tema è “conservazione sì/conservazione no” della direttrice fascista. Se invece la questione è il Colosseo, allora il progetto, adattandosi alla forma curva dell’oggetto matrice, assume una forma complessiva polilobata, che si estende dall’anfiteatro in tutte le direzioni: dal Celio al Circo Massimo, verso via di San Gregorio e l’Antiquarium; mentre la “questione” di via dei Fori Imperiali viene subordinata alla sua relazione col Colosseo. Questa considerazione ha condotto il gruppo di progettazione da me coordinato a inquadrare questa direttrice “all’incontrario”, non più con il Colosseo sullo sfondo ma – Colosseo alle spalle – con la colonna Traiana sullo sfondo. Da qui, senza più subire la forte accelerazione percettiva costituita dal Colosseo stesso, si è subito compreso come quello che chiamiamo “asse di via dei Fori Imperiali” non corrisponda affatto a una camera prospettica lineare e unitaria. Se ne individuano piuttosto tre ambiti: il primo, quello a diretto contatto con il Colosseo, è il più problematico, poiché orfano dell’importante presenza naturale della collina Velia, rasa al suolo da Mussolini nel 1932; il secondo, quello soprastante gli scavi del Tempio della Pace, è il vero e vero e proprio punto di interfaccia tra città romana e città contemporanea; il terzo, quello settentrionale, è principalmente un punto di affaccio e di osservazione dall’alto dei fori imperiali.File | Dimensione | Formato | |
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